Sommario
Che cosa si intende per pensiero riflessivo?
Il pensiero riflessivo è, secondo Dewey, «il miglior modo di pensare» ed è «quel tipo di pensiero che consiste nel ripiegarsi mentalmente su un soggetto e nel rivolgere ad esso una seria e continuata considerazione»[4].
Quale autore parla di funzione riflessiva materna?
Descrizione. Questo concetto è stato sviluppato in psicologia dallo psicoanalista ungherese Peter Fonagy, in seguito ai suoi studi sulla teoria dell’attaccamento di John Bowlby, ed agli studi sulla trasmissione intergenerazionale dei modelli di attaccamento, soprattutto del cosiddetto “modello sicuro”.
Quale associazione esiste tra attaccamento e mentalizzazione?
La capacità di mentalizzazione è strettamente connessa alla qualità dell’attaccamento. L’attaccamento sicuro costituisce un clima favorevole alle interazioni mentalizzanti, mentre la responsività contingente della mentalizzazione incide sulla regolazione affettiva che cementa il legame emotivo sicuro.
Come pensiamo Dewey spiegazione?
DEWEY, Come pensiamo. Dewey applica il pensiero pragmatico agli ambiti della pedagogia e della politica. Lo strumentalismo gnoseologico sostenuto da Dewey nega il carattere puramente passivo del processo conoscitivo, sottolineando, al contrario, come quest’ultimo sia già, in sé, un agire.
Qual è il ruolo del sistema riflessivo?
La Funzione Riflessiva è dunque definibile come quella funzione mentale che organizza il nostro comportamento e di quello altrui. Si tratta di un’acquisizione evolutiva che permette al bambino di rispondere non solo al comportamento degli altri, ma anche alla sua concezione dei loro sentimenti, credenze e aspettative.
Come imparare a mentalizzare?
Per poter sviluppare autonomia e capacità di mentalizzazione, il bambino deve essere messo in condizione di potersi rispecchiare e riconoscere nella mente dei genitori: l’adulto comprende gli stai mentali del bambino, li traduce in termini di emozione e li connette ai suoi comportamenti.
Cosa sono gli abiti mentali?
In ambito pedagogico si utilizza spesso il concetto di “abito mentale”. L’abito mentale si definisce come “una propensione a vedere le cose in un certo modo”, mentre l’abito comportamentale è “la propensione a reagire in un certo modo ad una data categoria di situazioni”.