Sommario
In che Stati cresce il tartufo?
A livello geografico, in Italia il pregiato fungo si trova soprattutto nelle Langhe e nel Monferrato in Piemonte e nella zona appenninica dell’Italia centro-meridionale. Fuori dal nostro paese, tartufi bianchi di qualità maturano soprattutto in Istria.
Che famiglia e il tartufo?
Chiariamolo una volta per tutte: il tartufo è un fungo! Nello specifico è un fungo ipogeo (che cresce sottoterra) e che fa parte della famiglia delle Tuberacee. Facciamo attenzione: le tuberacee non sono tuberi, ma specie sotterranee con il corpo fruttifero a forma di tubero.
In quale zona si trova il tartufo in Toscana?
Oggi la produzione si è estesa a numerose aree della Toscana; in particolare, per il tartufo bianco, il Mugello, l’area delle Crete Senesi, le colline di San Miniato con l’area della Valdelsa, la Val Tiberina, in provincia di Arezzo, il Casentino, con le sue fitte foreste al confine tra le province di Firenze e Arezzo.
Perché il tartufo costa così tanto?
Perché i tartufi sono così costosi è solo una parte della domanda. La varietà più conveniente sono i tartufi neri perché hanno una stagione più lunga, sono congelabili e meno rari di altri tipi. I tartufi bianchi sono più costosi in quanto sono rari, hanno una breve stagione, non congelano bene e sono più saporiti.
Come cresce il tartufo bianco?
Come si forma il tartufo Il tartufo appartiene al genere Tuber e viene definito un fungo ipogeo, cioè che cresce sotto terra. Appartiene alla famiglia delle Tberaceae. I tartufi crescono spontaneamente nel terreno accanto alle radici di alcuni alberi o arbusti, detti piante simbionti, che ne consentono la crescita.
Come si genera il tartufo?
La nascita del tartufo avviene tramite le spore, cioè i minuscoli semi contenuti in un vecchio tartufo, che attecchiscono sul luogo oppure sono trasportate involontariamente da alcuni animali che si cibano di tartufi, come lumache, ricci e scoiattoli.
Dove si trova il tartufo bianco in Toscana?
Il tartufo bianco della Toscana è una varietà di Tuber magnatum che si può trovare in alcune parti dell’Appennino settentrionale (parte orientale) e in una zona centrale abbastanza vasta che si estende dalla provincia di Pisa fino a toccare i confini del Lazio.