Sommario
Quali sono le piante dove nasce il tartufo?
Il tartufo è un tipo particolare di fungo tuberoso, definito ipogeo in quanto nasce e vive la sua intera esistenza sottoterra. I tartufi non crescono dappertutto, ma solo tra le radici di alcune piante arboree con le quali vivono in simbiosi: per esempio querce, pioppi, noccioli, salici e tigli (fig. 1).
Come hanno scoperto il tartufo?
Da questa teoria prese spunto il poeta Giovenale secondo il quale l’origine del tartufo si deve ad un fulmine scagliato dal padre degli dei, Giove, in prossimità di una quercia. Nonostante il prezioso fungo fu trattato da studiosi, filosofi e poeti, l’origine del tartufo non fu mai stabilita.
Dove nasce il tartufo in Italia?
Parlando, invece, delle regioni dove è più frequente trovare i tartufi, bisogna citare innanzitutto il Piemonte (soprattutto la zona delle langhe); lo seguono Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Marche, Abruzzo, Molise, Umbria, Campania e Calabria.
Quando è stato scoperto il tartufo?
Fonti storiche non accertate attribuiscono la scoperta del tartufo ai babilonesi, nel 3000 a. C., essendosi probabilmente imbattuti nel tipo di tartufo che ancora oggi cresce nelle terre sabbiose dell’Asia Minore, la Terfezia Leonis.Il primo a utilizzare il tartufo sembra essere stato Giacobbe nel 1600 a.
Quando è stato scoperto il tartufo in Italia?
Il suo percorso scientifico risale alla fine del 1700 quando un giovane medico torinese, Vittorio Pico, nella sua tesi di laurea lo classificò con il nome di ‘Tuber magnatum”, denominazione che in seguito aggiunse l’estensione Pico, in onore del suo nomenclatore.
Quanto dura l’intossicazione da tartufo?
I sintomi da intossicazione derivante da tartufi sono sintomi gastro-intestinali e tra questi rientrano nausea, vomito, diarrea e dolori addominali, cambia il tempo nel quale si manifestano, e varia a seconda del tipo di fungo, il minimo sono 30 minuti ma si può arrivare fino a 6 ore dall’assunzione, talvolta anche …