Sommario
Quali sono i principali caratteri della pedagogia di età ellenistica?
Tipico di questa primissima fase dell’educazione era il suo carattere fortemente individuale: il bambino cresceva e veniva educato da solo, o al massimo, in compagnia di fratelli o cugini. Con il compimento dei sette anni, invece, e l’ingresso a scuola, l’educazione assumeva un carattere di collettività.
Su cosa si interrogano i filosofi in età ellenistica?
Le filosofie di età ellenistica si concentrano sul rapporto individuo-mondo e sulla ricerca di una via di salvezza. Ad Atene il filosofo Diogene pensava che la via della salvezza fosse disinteresse per i beni materiali.
Cosa si intende per ellenismo pedagogia?
L’educazione ellenistica è riservata alla ristretta cerchia dei cittadini. L’educazione primaria inizia intorno ai sette anni e si conclude ai quattordici. Il maestro, il didàscolas, si occupa solo di disciplina e insegnamenti generale e appartiene per lo più ai ceti declassati.
Quali sono le principali caratteristiche della formazione ellenistica?
Durante il periodo ellenistico furono costruite molte nuove città, mentre Atene e le città continentali decaddero; gli uomini non erano più considerati cittadini, ma sudditi. Il sistema delle poleis era quindi definitivamente finito. In età ellenistica la diffusione della cultura greca raggiunse il suo culmine.
Perché nascono le scuole ellenistiche?
Le scuole ellenistiche nascono dopo la morte di Alessandro Magno (323 a.C.) nel periodo dei regni ellenistici( Asia, Egitto e Macedonia). Alessandro Magno aveva cercato di conquistare tutta la Grecia e l’Asia, creando una monarchia universale e divina, fondendo culture diverse (greca ed asiatica).
Che cosa è lo stoicismo?
Gli stoici sostenevano le virtù dell’autocontrollo e del distacco dalle cose terrene, portate all’estremo nell’ideale dell’atarassia, come mezzi per raggiungere l’integrità morale e intellettuale. Nell’ideale stoico è il dominio sulle passioni o apatìa che permette allo spirito il raggiungimento della saggezza.
Cosa dice l epicureismo?
L’epicureismo non esclude l’esistenza della divinità, ma ciò che è divino non agisce, né patisce. Perciò non ha alcuna ragione di esistere la paura degli dèi, che tanto angustia gli uomini; né la paura della morte, poiché l’anima, formata di atomi di aria e di fuoco, si disgrega anch’essa con la morte del corpo.