Sommario
Cosa significa essere un cittadino romano?
Civis Romanus sum, ovvero Sono cittadino romano, è una locuzione latina che indicava l’appartenenza all’Impero Romano e sottintende, in senso lato, tutti i diritti (e i doveri) connessi a tale stato (Cicerone, In Verrem II, 5, 162).
Perché per gli antichi romani era importante acquisire la cittadinanza?
Nel diritto romano la cittadinanza era considerata come forma di tutela giuridica che assicurava davanti a magistrati e funzionari il riconoscimento di una serie di diritti e garanzie di cui gli stranieri erano appunto del tutto privi. Era considerato cittadino a pieno titolo l’individuo maschio adulto e libero.
Quali vantaggi offriva la cittadinanza romana?
La cittadinanza infatti consentiva l’accesso alle cariche pubbliche e alle varie magistrature , la possibilità di partecipare alle assemblee politiche della città di Roma, e importante, la possibilità di essere soggetto di diritto privato, ossia di poter presentarsi in giudizio attraverso i meccanismi dello ius civile.
Come poteva un gladiatore romano ottenere la cittadinanza?
La concessione come merito e riconoscimento Dopo aver servito a Roma per qualche anno nel corpo dei vigili; Dopo aver speso una cospicua parte del patrimonio personale per costruire una casa a Roma; Dopo aver portato a Roma frumento per un certo numero di anni; Dopo aver macinato grano a Roma per anni.
Chi concesse la cittadinanza ai provinciali?
In età imperiale molti funzionari, senatori, consoli e anche imperatori (per esempio Traiano e Adriano) venivano dalle province. Il diritto di cittadinanza continuò a essere molto ambito e in età imperiale, la sua concessione era riservata esclusivamente all’imperatore.
Perché si chiamano Quiriti?
L’etimo è incerto: gli antichi lo facevano derivare dalla città sabina di Curi (dopo la fusione dei Sabini con i Romani) o da curis «lancia» (uomini armati di lancia); studiosi moderni lo hanno posto, senza sicuro fondamento, in relazione con le curie.