Chi raccontava le storie nel Medioevo?
I cantastorie erano dei narratori ambulanti che, a partire dal Medioevo, mille anni fa, andavano di castello in castello, di corte in corte e poi di piazza in piazza raccontando storie di vita vissuta, cronache e leggende e trasformando le loro narrazioni in patrimonio comune.
Cosa si intende per oralità?
oralità Carattere di ciò che è detto, comunicato o trasmesso a voce. Molte società cui l’antropologia ha rivolto la propria attenzione, pur non ignorando affatto forme grafiche di comunicazione, sono caratterizzate dalla trasmissione in forma orale della loro cultura.
Quale era la funzione concreta dell oralità in epoche privè di scrittura?
Qual era la funzione concreta dell’oralità in epoche prive di scrittura? Dalle epoche remote, durante le quali l’uomo cominciò a comunicare attraverso il linguaggio, l’oralità è stata sempre il sistema privilegiato di trasmissione del sapere, essendo il mezzo di comunicazione più diffuso, rapido ed immediato da usare.
Cosa fa il cantastorie?
Il cantastorie è l’erede del giullare medievale, che può essere considerato il progenitore di tutta la famiglia degli ‘artisti di strada’ ‒ giocolieri, saltimbanchi, acrobati ‒ esperti nell’arte di divertire il pubblico con il canto, la musica, la danza, la recitazione.
Quali sono gli elementi caratteristici della cultura dell oralità?
Caratteristiche dell’oralità Solitamente per ricordare storie che non dovevano variare nel tempo si utilizzavano formule ripetitive e mnemoniche e ci si esprimeva con adeguata lentezza. Le parole avevano inoltre un effetto omeostatico, ossia tutte le parole superflue venivano eliminate.
Chi racconta le mille e una notte?
Shahrazād
Ciascuna delle storie principali delle Mille e una notte è quindi narrata da Shahrazād e questa narrazione nella narrazione viene riprodotta su scale minori con storie raccontate dai personaggi delle storie di Shahrazād e così via.
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