Sommario
Come viene usato il cacao?
Quando i chicchi sono confezionati in sacchi di cacao, gli agricoltori sono pronti a vendere il prodotto agli intermediari. Il risultato – liquore di cacao – è utilizzato per produrre il cioccolato o viene ulteriormente elaborato per il burro di cacao e il cacao in polvere.
Come è stato scoperto il cacao?
La data ufficiale della “scoperta del cacao” è il 30 luglio 1502, giorno in cui gli Aztechi, andati incontro alla Santa Maria offrirono a Cristoforo Colombo, durante un suo quarto e ultimo viaggio alla ricerca dell’oro, oltre a tessuti e cuoio lavorato, anche la loro moneta, cioè “mandorle” di cacao.
Quando fu importato il cacao?
Tra il cinquecento e il seicento il cacao venne probabilmente importato in Italia da Caterina, figlia di Filippo II di Spagna che sposò Carlo Emanuele I, duca di Savoia nel 1585. Precisamente venne importato in Piemonte.
Chi ha inventato il cacao?
I primi agricoltori che cominciarono la coltivazione della pianta del cacao furono i Maya solo intorno al 1000 a.C. Le terre che si estendono fra la penisola dello Yucatán, il Chiapas e la costa pacifica del Guatemala furono quindi le prime a vedere l’inizio della storia del cacao, e insieme a questo del cioccolato.
Come erano usati i semi di cacao nell’antichità in alternativa all’uso consueto?
Inoltre, i semi di cacao venivano usati, dato il loro alto valore, anche al posto delle monete, così che pochi semi di cacao potevano valere quanto una canoa. Attenzione però a non pensare che gli antichi Maya o gli Aztechi mangiassero tavolette di cioccolata, così come le consumiamo noi oggigiorno.
Come usavano il cacao I Maya?
I Maya bevevano il cacao mescolato con dell´acqua calda. Si può affermare che l´origine della parola cioccolato derivi proprio da questa miscela: chacau che vuol caldo e haa, ovvero acqua. Chacauhaa era la bevanda calda di cacao, che poteva essere chiamata ache chocolhaa, perché chocol indica un sinonimo di chacau.
Chi ha importato il cacao in Italia?
In Italia il cacao arrivò per la prima volta in modo clandestino grazie al duca Emanuele Filiberto. Questo nobile riuscì a eludere i controlli degli spagnoli e a portare con sé dalla Spagna un po’ di cacao, nella seconda metà del ‘500.
Dopo che i gusci vengono rimossi dai semi tostati, comincia la macinazione (così la granella è più fine) e l’esposizione ad alte temperature. Si genera allora il liquore di cacao, usato per produrre il goloso cioccolato oppure, se ulteriormente lavorato, si ottiene il burro di cacao e la polvere di cacao.
Come viene usato oggi il cacao?
La polpa, di colore bianco, aspetto gelatinoso e dal sapore dolce, può essere impiegata come base per bevande dissetanti o, fermentata, come liquore.
Quante varietà esistono di cacao?
Quante varietà esistono di alberi di cacao? Sono tre le principali varietà di Theobroma cacao – Criollo, Forastero e Trinitario – che si differenziano per la struttura dei frutti, il colore e il numero dei semi. Per ciascuna varietà di pianta, esistono speciali e pregiati “Cru”.
Quali sono le piantagioni di alberi di cacao?
Le piantagioni di alberi di cacao occupano da 1 a 4 ettari, con circa 800 piante per ettaro. La resa per ettaro è molto variabile a seconda del tipo di tecnologie impiegate. Mediamente si parla di circa 500 kg per ettaro, ma esistono piantagioni con rese superiori a 2 tonnellate e piantagioni con rese inferiori a 100 kg. La coltivazione di
Quali sono le principali regioni di coltivazione del cacao?
La principale zona di coltivazione del cacao è l’Africa occidentale, seguono America centro-meridionale ed Asia. Ad oggi la Costa D’Avorio è il primo produttore del Mondo, seguono Ghana, Indonesia, Brasile, Nigeria, Camerum, Ecuador, Repubblica Domenicana, Colombia, Messico e Papuasia.
Qual è la fase successiva alla pulizia del cacao?
La fase di produzione del cioccolato successiva alla pulizia è la tostatura (o torrefazione), una delle fasi di lavorazione del cacao più importanti relativamente allo sviluppo degli aromi del cacao. Il calore della tostatura da un lato fa sì che siano prodotte sostanze aromatiche; d’altra parte, però, tende a eliminare gli aromi più