Sommario
Qual è la differenza tra un moto naturale è un moto violento secondo Aristotele?
Verso questi luoghi gli specifici corpi, a seconda della loro consistenza, si muovono per moto naturale. Il moto violento è invece il moto che i corpi compiono quando una determinata causa li rimuove dalla loro posizione naturale (il moto di un sasso scagliato verso l’alto).
Come Aristotele spiega il moto locale?
Secondo Aristotele il moto, nella zona sublunare, può essere naturale o violento. I corpi, a seconda della loro consistenza, si muovono per moto naturale verso luoghi specifici: ad ogni elemento corrisponde un proprio luogo, in alto per l’aria ed il fuoco, in basso per la terra e l’acqua.
Qual è la prima legge del moto?
La prima legge del moto afferma che quando una forza non equilibrata agisce su un corpo provoca in esso il cambiamento di moto. L’effetto di una forza non equilibrata su un corpo è spiegato dalla seconda legge del moto di Newton o seconda legge della dinamica.
Cosa sono i luoghi naturali Aristotele?
I luoghi naturali degli elementi servivano ad Aristotele per spiegare l’esistenza della gravità. Nella visione aristotelica, la Terra era al centro dell’Universo e sette pianeti le ruotavano intorno. Al di fuori poi si sviluppava il cielo delle stelle fisse, una specie di tetto dell’Universo.
Che cosa studia la fisica aristotelica?
La Fisica per Aristotele studia le sostanze sensibili soggette al movimento a partire dalla natura di questo moto. Aristotele distingue quattro tipi di movimento: il movimento sostanziale, cioè la generazione e la corruzione; il movimento locale, cioè il movimento propriamente detto.
Che cosa sono per Aristotele i luoghi naturali?
Che cos’è l’etere per Aristotele?
Aristotele riteneva che l’etere fosse eterno, immutabile, senza peso e trasparente; proprio per l’eternità e staticità dell’etere, il cosmo era un luogo immutabile, o quantomeno soggetto a mutamenti regolari, in contrapposizione alla Terra, luogo di continuo cambiamento.
Quali sono le leggi di moto?
Possiamo quindi enunciare che: Lo spazio percorso da un punto che si muove con moto uniforme si ottiene moltiplicando la velocità per il tempo: S = V x T. Il tempo impiegato da un punto per percorrere con moto uniforme un dato spazio si ottiene dividendo lo spazio per la velocità: T = S : V.