Quando possono essere licenziate le lavoratrici?
La legge stabilisce che le lavoratrici non possono essere licenziate dall’inizio del periodo di gravidanza fino al compimento di un anno di età del bambino [1]. Il periodo in cui vige il divieto di licenziamento va, dunque, dal concepimento fino al primo compleanno del piccolo.
Quando avrà effetto il licenziamento?
Il licenziamento avrà quindi effetto dal giorno successivo al ricevimento della lettera dell’azienda con cui comunica l’addio definitivo. In tale ipotesi non si ha quindi il periodo di preavviso (si pensi al furto in azienda, alla falsità dei certificati medici, alla timbratura del badge delegata al collega, ecc.);
Come può essere licenziato il dipendente durante la malattia?
Durante la malattia, il dipendente può essere licenziato per giustificato motivo oggettivo dovuto a una sopravvenuta infermità permanente (o di cui non è determinata né determinabile la guarigione) sorta per ragioni che non dipendono dalle condizioni lavorative, tale da comportare l’inidoneità (anche parziale) alle mansioni assegnategli.
Come si può richiedere il licenziamento disciplinare?
Questo significa che il licenziamento è possibile anche quando la mansione affidata al dipendente non venga ritenuta più utile. L’azienda dovrà, comunque, verificare prima di non poter adibire il lavoratore a una mansione diversa, anche di grado inferiore (cosiddetto repechage o ripescaggio ). Altrettanto dicasi per il licenziamento disciplinare.
Chi può licenziare un dipendente con minore facilità e flessibilità?
La possibilità di licenziare un dipendente con maggiore o minore facilità e flessibilità dipende, quindi, da quanto estensivamente il giudice interpreta tali due condizioni. Ad esempio, quante più ipotesi si fanno rientrare nel concetto di ristrutturazione aziendale, tanto più facile sarà il licenziamento per giustificato motivo oggettivo.
Quando può essere licenziato il datore di lavoro?
per le aziende in regime di tutela reale, secondo l’art. 18 dello Statuto dei lavoratori, dunque con oltre 15 dipendenti, il lavoratore non può essere licenziato sino ai 70 anni e 7 mesi di età; una volta raggiunta l’età anagrafica prestabilita, fermo restando un minimo pari a 20 anni di contributi, il datore può liberamente recedere
Qual è il limite di età per il licenziamento?
Limite di età per il licenziamento: il dipendente del settore privato ha il diritto di restare al lavoro almeno sino al compimento di 66 anni e 7 mesi di età (dal 2019, dietro apposito accordo col datore di lavoro, che in ogni caso non può licenziarlo “ad nutum”, cioè senza motivo, prima del compimento di 66 anni e 7 mesi di età.