Sommario
Come veniva descritto il fumo di tabacco?
Il fumo di tabacco, descritto per la prima volta all’epoca della scoperta dell’America da cronisti come Bartolomeo de Las Casas, era usuale fra i Taino (popolazione precolombiana che abitava l’attuale Santo Domingo): «Gli indiani mischiano il fiato con un’erba chiamata pentum (o tabago) e soffiano come dannati».
Qual era l’origine del fumo?
Il fumo, all’inizio delle civiltà umane, non era oggetto di consumo di massa ma qualcosa di sacro: era un’esclusiva dei sacerdoti. Quelli Maya e Atzechi, già verso il mille a.C., soffiavano il fumo verso il Sole e in direzione dei punti cardinali per comunicare con le divinità.
Come nasce la storia del tabacco?
La storia del tabacco comincia nelle Americhe, dove il suo primo uso attestato proviene dalle civiltà precolombiane. La sua popolarità crebbe globalmente con la colonizzazione spagnola delle Americhe; introdotto nel continente europeo venne fortemente commercializzato.
Quando il tabacco arriva in Europa?
IL tabacco arriva in Europa. Dall’America il tabacco fece il suo ingresso in Europa, portato dai compagni di Cristoforo Colombo, in particolare da Rodrigo de Jerez.. Nel 1560 un ambasciatore portoghese in Francia, Jean Nicot, promosse il tabacco come pianta medicinale (e da lui viene il nome del principio attivo, la nicotina).
Qual è il fumo azzurro?
il fumo azzurro è indice di cattiva combustione e di un’eccessiva presenza di carburante nella camera di scoppio; è una situazione tipica dei motori a benzina; il fumo bianco indica invece la presenza di acqua nello scarico o nella camera di scoppio del motore.
Come iniziò la pandemia del fumo?
Che iniziò così: un giorno del 1832 i soldati musulmani turchi che stringevano d’assedio la città di San Giovanni d’Acri provarono a infilare tabacco nei cilindri di carta in cui veniva conservata la polvere da sparo e li accesero per fumare. Inventarono insomma la sigaretta, il virus più aggressivo ed efficiente della pandemia del fumo.