Come esistono i monosaccaridi?
I monosaccaridi esistono prevalentemente in forma ciclica e non in forma aperta. La chiusura dell’anello avviene tramite una reazione di addizione nucleofila tra il gruppo -OH legato a uno degli atomi di carbonio terminali della catena e il gruppo aldeidico (negli aldosi) o chetonico (nei chetosi) .
Come si classificano gli zuccheri semplici?
Gli zuccheri semplici si possono classificare anche in relazione alla struttura chimica: in base al numero di atomi di carbonio che li compongono si dividono in triosi (3 atomi di carbonio), tetrosi, pentosi ed esosi (6 atomi di carbonio), mentre in base al gruppo funzionale si dividono in aldosi (CHO) e chetosi (CO).
Quali sono le formule brute dei monosaccaridi?
In genere le formule brute dei monosaccaridi sono multipli di CH 2 O: ad esempio il glucosio ha come formula bruta C 6 H 12 O 6. Esistono tuttavia alcune notevoli eccezioni tra cui la glucosammina (C 6 H 13 NO 5), il 2-deossiribosio (C 5 H 10 O 4) e i deossizuccheri in generale.
Qual è l’apporto di zuccheri semplici?
L’apporto di zuccheri semplici non dovrebbe superare il 10-12 percento dell’ energia giornaliera; in una dieta da 2500 Kcal, quindi, questi nutrienti non dovrebbero essere consumati in misura superiore ai 60 – 75 grammi al giorno.
Qual è la formula generale per un monosaccaride?
La formula generale per un monosaccaride è (CH2O) n, dove n è un numero intero maggiore di o uguale a tre. Sulla base del valore di n,
Qual è l’esempio più illustre di monosaccaride?
L’esempio più illustre di un monosaccaride, e anche il più abbondante in natura, è il d-glucosio, costituito da sei atomi di carbonio. Il glucosio è una fonte di energia indispensabile ed è il componente di base di alcuni polimeri, come l’amido e la cellulosa.
Qual è il termine monosaccaride?
Monosaccaride: chim. Denominazione generica di zuccheri semplici che non possono essere scissi ulteriormente (fruttosio, glucosio). Definizione e significato del termine monosaccaride