Sommario
Quali sono le varianti della vitamina D?
In natura, la vitamina D esiste in due varianti: la vitamina D2 (chiamata anche ergocalciferolo), presente prevalentemente nei vegetali (frutta, verdura e funghi) la vitamina D3 (chiamata anche colecalciferolo) che viene sintetizzata dalla pelle a partire dal precursore 7-deidrocolesterolo in seguito all’esposizione ai raggi solari.
Quali sono i livelli di vitamina D3 nel corpo umano?
Il 1,25 (OH)2-D rappresenta la forma effettivamente attiva nel corpo umano, responsabile di tutte le proprietà biologiche della vitamina D3, mentre i livelli nel sangue di 25 (OH)-D vengono di norma presi come valori riferimento per la diagnosi di situazioni di sufficienza, insufficienza o deficit/carenza di gravità variabile (ipovitaminosi D).
Quali sono i fattori di rischio per lo sviluppo di deficit di vitamina D?
Ulteriori fattori di rischio per lo sviluppo di deficit di vitamina D comprendono: la scarsa esposizione al sole/vita all’aria aperta; l’obesità; i disturbi alimentari (specie se associati a vomito frequente) o comunque una nutrizione povera di cibi che possono fornire vitamina D3, come latte e derivati, salmone e altri pesci grassi.
Qual è la principale fonte vegetale di vitamina D?
La principale fonte vegetale di vitamina D è, invece, rappresentata dai funghi, mentre la verdura e la frutta ne contengono molto poca e sempre nella variante meno biodisponibile (vitamina D2).
Qual è la quantità raccomandata di vitamina D?
Fabbisogno di vitamina D. I LARN (livelli di assunzione di riferimento di nutrienti ed energia) identificano un PRI (Assunzione raccomandata per la popolazione) per l’adulto (sia uomo che donna) di 15μg/die con il valore che sale a 20μg/die sopra i 75 anni.
Qual è il fabbisogno giornaliero di vitamina D?
Un terzo del fabbisogno giornaliero di vitamina D proviene dall’alimentazione. I cibi in cui se ne trova di più – oltre a quelli che ne sono arricchiti a livello industriale, come molti cereali per la prima colazione – sono i pesci grassi (come salmone, sgombro e aringa), il tuorlo d’uovo e il fegato.
Quali sono i livelli minimi di vitamina D nel sangue?
Non esistono parametri assoluti: i livelli minimi di concentrazione di vitamina D nel sangue raccomandati dall’Institute of Medicine statunitense sono di 20 nanomoli/litro, ma la maggior parte degli esperti consiglia di non scendere sotto i 30 e altri suggeriscono che si possa già parlare di quantità insufficiente sotto i 50.