Sommario
Che cosa definisce il decreto legislativo numero 22 del 1997?
Il presente decreto disciplina la gestione dei rifiuti, dei rifiuti pericolosi, degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggi, fatte salve disposizioni specifiche particolari o complementari, conformi ai principi del presente decreto, adottate in attuazione di direttive comunitarie che disciplinano la gestione di …
In quale decreto esiste la definizione di rifiuto pericoloso?
152/2006 e s.i.m. all’art. 183, c. 1, lett. b), definisce rifiuto pericoloso: rifiuto che presenta una o più caratteristiche di pericolosità di cui all’allegato I della parte IV del presente decreto.
Quali sono i rifiuti pericolosi?
Rifiuti pericolosi: classi di pericolo. Questo tipo di rifiuti viene classificato in base alle differenti classi di pericolo. Esistono, infatti, rifiuti esplosivi, comburenti, facilmente o estremamente infiammabili, tossici, cancerogeni, corrosivi, infetti, teratogeni, mutageni, eco-tossici o fonte di sostanze pericolose.
Qual è la classificazione dei rifiuti?
Sotto tale profilo, la classificazione dei rifiuti (urbani o speciali, e poi pericolosi o non pericolosi) dipende innanzitutto da come i rifiuti vengono individuati e descritti tramite gli appositi codici dell’Elenco europeo dei rifiuti (Eer): l’attribuzione del codice è anche presupposto e condizione per la classificazione.
Come si vieta la miscelazione di rifiuti pericolosi?
ART. 187 (divieto di miscelazione di rifiuti pericolosi) 1. E’ vietato miscelare categorie diverse di rifiuti pericolosi di cui all’Allegato G alla parte quarta del presente decreto ovvero rifiuti pericolosi con rifiuti non pericolosi. 2.
Quali sono i rifiuti pericolosi in agricoltura?
Rifiuti pericolosi in agricoltura. Anche i rifiuti prodotti in campo agricolo possono presentare un grado di pericolosità. Si tratta soprattutto di oli esauriti prodotti da motori, freni e trasmissioni idrauliche, batterie esauste, veicoli e macchine da rottamare, fitofarmaci non più utilizzabili, farmaci ad uso zootecnico non più