Sommario
Quali sono le caratteristiche della polifonia?
Con il termine polifonia (dall’greco antico, “tante voci”) si definisce in musica uno stile compositivo che combina due o più voci (vocali e/o strumentali) indipendenti, dette anche parti. In senso compositivo il termine polifonia si contrappone a quello di monodia con una sola voce.
Quali sono i primi esempi di polifonia?
I primi esempi di polifonia scritta che ci sono pervenuti sono contenuti in un trattato anonimo della fine del IX secolo intitolato Musica Enchiriadis (Manuale di musica), erroneamente attribuito a Hucbald del monastero di Saint Amand, ma comunque proveniente proprio da quel monastero della Francia settentrionale.
Quali sono le principali caratteristiche del canto gregoriano?
Il canto gregoriano ha caratteristiche molto riconoscibili. La melodia del canto gregoriano è di tipo modale e diatonico. È strutturato in base al sistema degli otto modi, con una scala modale che prevede una serie di otto suoni in un intervallo di ottava.
Qual è la forma più antica di polifonia?
risalgono al 10° sec.: il più antico testo polifonico pervenuto è l’organum Rex coeli, Domine maris nel trattato Musica enchiriadis, attribuito a Ubaldo di Saint-Amand.
Chi ha creato la polifonia?
Il caposcuola è il Maestro Leonino, nel 12° secolo; gli succede, a cavallo tra i secoli 12° e 13°, il Maestro Perotino; entrambi compongono ORGANA e DISCANTI sempre più complessi per numero di voci, impreziositi dalle cosiddette “clausole ritmiche” alla fine dei versetti.
Quali sono le principali differenze tra la vita di Bach è di Handel?
Mentre Bach rappresenta l’anima mistica del barocco, raccolta in una pietà devota, volta a perfezionare fino all’estremo, attraverso un lavoro paziente, tenace e silenzioso l’arte e le forme del passato, Handel rappresenta invece l’anima realistica, esuberante, affacciata nel presente e avida di novità.
Come è il ritmo del canto gregoriano?
ha ritmo libero, non è cioè diviso in misure regolari, gli accenti sono quelli del linguaggio parlato; la melodia procede per intervalli piccoli di un tono; non vi sono salti tra una nota e l’altra; la melodia si sviluppa entro una estensione limitata; il testo è in latino.