Sommario
Come si mangia il timo?
Il timo si presta molto bene in cucina ad aromatizzare diversi piatti: si può usare nella preparazione di zuppe, minestre, vellutate ma può dare anche quel sapore in più a burger e polpette vegetali, frittate o farifrittate.
Come si pulisce il timo?
Sciacquatelo bene sotto l’acqua corrente, avendo cura di scuotere le foglie ed eliminare quelle rovinate. Prendete un panno e stendete i rametti ad asciugare. Cercate di conservarlo in ambienti chiusi in modo che non perda l’aroma e utilizzate dei sacchetti di carta per assorbirne l’umidità.
Come raccogliere il timo fresco?
Come raccogliere il timo Le erbe con steli legnosi sono raccolte al meglio appena prima della fioritura per ottenere il massimo del sapore. Tagliare gli steli per asciugare il timo fresco appena prima di un nodo di crescita. Questo aumenterà il cespuglio e garantirà un rifornimento costante di foglie gustose.
Quali benefici ha il timo?
Al timo sono attribuite proprietà antispasmodiche, stomachiche, antimicrobiche ed espettoranti. L’attività stomachica e quella antispasmodica sono imputabili ai flavonoidi presenti nella pianta, mentre le proprietà antimicrobiche ed espettoranti sono ascrivibili all’olio essenziale estratto dalle sommità fiorite.
Cosa fare quando il timo si secca?
Potatura. Il timo si pota in primavera, tra marzo e maggio. Utilizzando una forbice ben affilata e disinfettata si recidono alla base del terreno tutti i rametti secchi e danneggiati. Se il cespuglio all’apparenza sembra morto si può provare a potarlo drasticamente a zero per vedere se si riprende.
A cosa serve il timo in cucina?
Il timo viene utilizzato in cucina, in quanto, pur avendo un ruolo in termini di gusto, abbellisce le preparazioni. Il timo è un’erba aromatica, dunque funge da spezia. Da solo viene impiegato per condire il pesce e gli ortaggi dal sapore delicato, o al massimo acidulo come i pomodori e le zucchine.
Quando seccare timo?
Il tempo necessario per l’essiccazione completa può variare a seconda di quanta acqua è contenuta all’interno delle foglie di timo. In media ci vogliono circa 15-20 giorni, circa, durante i quali bisogna soltanto attendere i tempi di Madre Natura.
Quando raccogliere il timo per essiccare?
Le aromatiche vanno raccolte prima della fioritura, tranne origano, timo, lavanda e maggiorana che invece vanno raccolte quando sono in piena fioritura. Il momento migliore della giornata per il raccolto è al mattino, quando l’umidità della notte si è asciugata, ma prima che il sole diventi troppo caldo.
Come salvare una pianta di timo?
Il consiglio è di eliminare le piante ammalate (prima che ne contagino altre) e di ricomprare la piantina, che comunque costa poco, e ripiantarla in condizioni idonee, ariose e soleggiate.
Come e quando potare il timo?
Come premesso, il timo tende a crescere a cespugli così è necessario potare la pianta recidendo tutti i rami secchi e fragili. Per la potatura bisognerà praticare un taglio netto e obliquo, sfruttando una cesoia disinfettata e ben affilata. Il periodo migliore per potare il timo cade tra marzo e maggio.
Dove mettere il timo per raffreddore?
L’uso della crema al timo per il raffreddore, la tosse o per la febbre è molto semplice, poiché è sufficiente massaggiare la crema su petto e schiena una o due volte al giorno, preferibilmente prima di andare a dormire.
Perché fa bene il timo?
A cosa serve il timo nel corpo umano?
Il timo è una ghiandola collocata nel torace, davanti alla trachea, la cui funzione principale è quella di garantire la maturazione dei linfociti T, un tipo di globuli bianchi che svolgono un ruolo di fondamentale importanza all’interno del sistema immunitario.