Sommario
Come inizia la fiaba di Biancaneve?
Una volta, in inverno inoltrato, mentre i fiocchi di neve cadevano dal cielo come piume, una regina cuciva seduta accanto a una finestra dalla cornice d’ebano. E, mentre cuciva e alzava gli occhi per guardare la neve, si punse un dito e tre gocce di sangue caddero nella neve.
Come inizia la fiaba di Cenerentola?
La favola di Cenerentola. C’era una volta, tanto tempo fa, una vedova che aveva due figlie bruttine ed anche un po’ antipatiche. Un giorno sposò un ricco gentiluomo, che aveva una figlia. Le sorellastre, invidiose perché era bella e dolce, la presero immediatamente in antipatia.
Come descrivere Biancaneve?
Biancaneve è descritta dallo specchio magico della sua matrigna come avente “capelli neri come l’ebano, labbra rosse come la rosa, pelle bianca come la neve.” Ha i capelli neri corti con un taglio a riccio (che le dà un aspetto infantile) e gli occhi marroni.
Come nacque la fiaba d’autore?
Nacque, in tal modo, la fiaba d’autore che divenne un vero e proprio genere letterario. Così, se le fiabe popolari sono il prodotto della tradizione, le fiabe d’autore nascono dall’inventiva di uno scrittore che, pur ispirandosi spesso alle fiabe della tradizione orale, si esprime con un linguaggio diverso e con motivi nuovi.
Quali sono le fiabe popolari?
Le fiabe popolari, soprattutto quelle di magia, sono quindi il ricordo di un’antica cerimonia chiamata rito d’ iniziazione che veniva celebrata presso le comunità primitive. Durante questo rito veniva festeggiato in modo solenne il passaggio dei ragazzi dall’ infanzia all’età adulta.
Quali erano le fiabe tutto sommato?
Le fiabe tutto sommato erano un piacevole intrattenimento per chiunque, e “davanti al fuoco” erano gradite sia agli adulti che ai bambini di entrambi i sessi. In Europa esiste una lunga tradizione orale legata alle fiabe, che riveste un grande interesse per la scienza etnoantropologica.
Quali sono le caratteristiche del tempo della fiaba?
Il tempo della fiaba ha caratteristiche proprie particolari, che presentano analogie con il sogno. In primo luogo il tempo della fiaba è astorico, cioè non si può posizionare in un periodo storico preciso.