Sommario
Quali sono le cause di aumento del D-dimero?
Le cause più comuni e gravi di aumento del valore di d-dimero sono. recente intervento chirurgico, emorragia in corso o recente sanguinamento, ematomi, traumi, coagulazione intravascolare disseminata, tromboembolismo.
Quali sono i valori di riferimento per il D-dimero?
Quali sono i valori di riferimento per il D-dimero? In genere si considerano normali i valori che non superano i 500 ng/mL. Mentre il limite inferiore è costituito dalla mancanza assoluta della sostanza, ossia 0.
Come si può rilevare la presenza di D-dimero?
Grazie alle analisi del sangue per rilevare la presenza di D-dimero, sarà possibile indagare sulla presenza di questi gravi problemi, in quanto se troviamo una certa quantità di D-dimero, nella maggior parte dei casi, significa che è in corso una coagulazione.
Come si determina il D-dimero nel sangue?
In ambito clinico, la determinazione del D-dimero nel sangue si inserisce nell’iter diagnostico della trombosi venosa profonda e dell’embolia polmonare. Quest’esame è dunque particolarmente utile nello studio di patologie correlate all’eccessiva o inappropriata coagulazione.
Che cosa è il D-dimero?
Il D-dimero è un prodotto di degradazione della fibrina e la sua misurazione nel sangue è utile per verificare meccanismi di coagulazione che, se alterati, sono in grado di causare la comparsa di pericolose condizioni e malattie.
Quali sono i valori normali del D-dimero?
Valori normali. Il D-dimero è rilevabile in bassa concentrazione nel sangue di soggetti sani, ad indicare l’esistenza di uno stato di equilibrio fra la formazione di fibrina e la sua lisi, anche in condizioni fisiologiche. L’intervallo di riferimento (range di normalità) è pari a 0-500 ng/ml.
Qual è il limite dell’esame del dimero?
Il limite dell’esame del D-Dimero è legato alla sua bassa specificità: valori elevati del parametro possono essere riscontrati anche in caso di gravidanza, tumori, recenti interventi chirurgici, traumi o infezioni. Quest’esame è indicativo, infatti, della presenza di quantità elevate di prodotti di degradazione della fibrina.