Sommario
- 1 Quali sono le crisi epilettiche?
- 2 Come aumentare la dose per anziani epilettici?
- 3 Quali sono i sintomi dell’epilessia?
- 4 Quali sono le convulsioni psicogene non epilettiche?
- 5 Qual è il punto di partenza per l’epilessia?
- 6 Come si definisce un male epilettico?
- 7 Quali sono i farmaci antiepilettici?
- 8 Come trattare i spasmi epilettici?
Quali sono le crisi epilettiche?
Le crisi epilettiche, dovute all’iperattività dei neuroni, possono indurre la perdita di coscienza; inoltre, l’epilessia si caratterizza da: alterazione sensitiva/psicologica, confusione mentale temporanea, gesti incontrollati di braccia e gambe, occhi spalancati con sguardo vuoto, rallentamento o arresto della respirazione, rigidità muscolare.
Come aumentare la dose per anziani epilettici?
Assumere 0,5 mg (per gli anziani epilettici) o 1 mg (dose per adulti affetti da epilessia), la sera, per 4 gg. È possibile aumentare la posologia dopo 14-28 gg, in base alla risposta alla cura. La dose di mantenimento è di 4-8 mg. Consultare il medico. Ezogabina o Retigabina (es.
Quali sono le nuove diagnosi di epilessia?
Tuttavia, alcuni studi in Paesi a basso e medio reddito suggeriscono che questi numeri sottostimino molto il problema, che interesserebbe tra le 7 e le 14 persone su 1000. A livello globale, si stimano circa 2,4 milioni di nuove diagnosi di epilessia ogni anno.
Quali sono le prime testimonianze sull’epilessia?
Le prime testimonianze sull’epilessia sono state ritrovate in documenti risalenti al 4000 avanti Cristo (a.C.). La parola epilessia deriva dal greco epilambanein che significa essere colti di sorpresa e sta a rappresentare l’imprevedibilità della crisi epilettica con la sua comparsa improvvisa.
Quali sono i sintomi dell’epilessia?
Sintomi. Le crisi epilettiche, dovute all’iperattività dei neuroni, possono indurre la perdita di coscienza; inoltre, l’epilessia si caratterizza da: alterazione sensitiva/psicologica, confusione mentale temporanea, gesti incontrollati di braccia e gambe, occhi spalancati con sguardo vuoto, rallentamento o arresto della respirazione,
Quali sono le convulsioni psicogene non epilettiche?
Con “convulsioni psicogene non epilettiche” (PNES, acronimo dall’inglese “psychogenic non-epileptic seizures”) ci si riferisce ad attacchi rassomiglianti esternamente alle crisi epilettiche, ma prive della caratteristica scarica elettrica associata all’epilessia, rilevabile con un elettroencefalogramma.
Le crisi epilettiche si distinguono in focali e generalizzate. Le prime, a seconda della zona della corteccia cerebrale coinvolta, sono caratterizzate da sintomi soggettivi inaugurali (un disturbo visivo o uditivo o sensitivo o una sintomatologia gastrica ascendente), seguiti da manifestazioni motorie tipo automatismi o scosse.
Quali farmaci possono causare crisi epilettiche?
Inoltre, vari farmaci somministrati in dosi tossiche possono causare crisi epilettiche (es. amfetamine e altri stimolanti del SNC). Altre possibili cause comprendono problematiche collegate alla pressione, alterazioni metaboliche e sindromi da astinenza.
Quali sono le cause dell’epilessia?
La paura, l’incomprensione, la discriminazione e lo stigma sociale hanno circondato l’epilessia per secoli. Questa stigmatizzazione, frutto dell’ignoranza, continua ad essere presente, ancora oggi, anche nel nostro Paese, e può avere un impatto negativo sulla qualità della vita delle persone malate e sulle loro famiglie.
Qual è il punto di partenza per l’epilessia?
Diagnosi. Il punto di partenza per accertare (diagnosticare) l’epilessia sarà un attento esame dei disturbi (sintomi), la raccolta della storia relativa allo stato di salute della persona colpita, il racconto di ciò che è avvenuto nei momenti immediatamente precedenti la comparsa della crisi, durante il suo sviluppo ed al suo termine.
https://www.youtube.com/watch?v=iksiSYVbrE0
Come si definisce un male epilettico?
Il gruppo di studio della Lega Italiana contro l’Epilessia (LICE) ha adottato la seguente definizione: “Uno stato di male epilettico è una situazione clinica nella quale una crisi epilettica (generalizzata o focale, motoria o no) si prolunga per più di 20 minuti o nella quale le crisi si ripetono a brevissimi
Quando si parla di epilessia primaria o sintomatica?
Quando l’epilessia non si associa a danni (lesioni) del cervello si parla di Epilessia Primaria, mentre quando è associata a lesioni cerebrali (tumori, malformazioni, eventi infiammatori avvenuti nel passato, anomalie dello sviluppo, etc.) si parla di Epilessia Secondaria o Sintomatica.
Qual è la Soglia epilettogena individuale?
Tutti gli esseri viventi hanno una cosiddetta soglia epilettogena, ciò significa che in determinate condizioni di sofferenza (ad esempio, arresto cardiaco, ipoglicemia marcata) il cervello reagisce producendo una crisi epilettica. La soglia epilettogena individuale è regolata da una predisposizione geneticamente determinata.
Quali sono i farmaci antiepilettici?
In caso di epilessia conclamata, il medico, in genere, prescrive farmaci antiepilettici: questi principi attivi, nella maggior parte dei casi, producono effetti straordinari, tanto da ridurre sia la frequenza che l’intensità delle convulsioni epilettiche.
Come trattare i spasmi epilettici?
Gli spasmi epilettici (precedentemente, infantili), le crisi atoniche, e le crisi miocloniche sono difficili da trattare. Di solito si preferisce il valproato o la vigabatrina, seguiti dal clonazepam. Negli spasmi epilettici l’uso dei corticosteroidi, per un periodo di 8-10 settimane, è spesso efficace.