Che cosa afferma Leopardi a proposito della morte?
La morte è dunque “una quiete altissima” che riempie lo spazio immenso dell’universo. In questa lirica Leopardi non canta soltanto la morte che conclude il vivere, ma anche quella consustanziata ad esso: continua la frustrazione e lo stato d’insensibilità che consegue al tramonto delle illusioni.
Che cosa intende Leopardi con l’espressione considerando ch’è un niente anche la mia disperazione?
Questo a logica non significa niente, l’eternità non è un’esperienza, è una proiezione “come se” il movimento di aggravamento del dolore dovesse continuare all’infinito. Parallamente a questa “destinazione” immaginaria infinitamente lontana dalla felicità la speranza crolla e non sembra più ragionevole.
Cosa esprime Leopardi nelle lettere a Pietro Giordani?
Dal 1817, quindi, inizia una stretta confidenza di Leopardi con il letterato piacentino. Pietro Giordani rappresenta per Leopardi non soltanto un individuo di grande intelligenza con cui confrontarsi ma anche un punto di riferimento fondamentale e una consolazione sia dal punto di vista morale sia da quello fisico.
Cosa c’è dopo la morte per Leopardi?
Nella morte dilegua in una pace spenta, con un moto impercettibile, segno di una quasi sua non-presenza, la “nostra ignuda natura” ossia il nostro immediato esistere come parte della materia universale (distinto da Leopardi dalla “vita”, che è l’esistenza cosciente), amorfo e indifferente.
Cosa pensava Leopardi del suicidio?
Quindi il suicidio non può essere considerato pazzia, ma la conseguenza logica di una fredda analisi razionale: se dovessimo seguire soltanto la ragione nulla ci tratterrebbe dal suicidio. “E pure il suicidio è la cosa piú mostruosa in natura”.
Quale posizione politica assunse Leopardi a contatto con Pietro Giordani?
Quale posizione politica assunse Leopardi a contatto con Pietro Giordani? Presa di posizione anti-romantica.
In quale occasione Leopardi conobbe Pietro Giordani e quale importanza ebbe per lui questo personaggio?
Giacomo Leopardi incontro a Pietro Giordani durante il periodo della diatriba classico-romantica, in questa occasione Leopardi iniziò un intenso scambio epistolare con il letterato piacentino, sua preziosa guida sul piano intellettuale e umano.
Quali erano gli orientamenti politici del conte Monaldo?
Monaldo Leopardi si può considerare, da un punto di vista politico, un reazionario, un conservatore, posizione che si evince ad esempio dalla scelta di appoggiare e rimanere fedele al Papa durante l’occupazione francese.