Come bruciare le metastasi al fegato?
Senza tagli sulla pelle e in anestesia locale oggi è possibile bruciare il tumore del fegato. Si chiama termoablazione a radiofrequenza e permette di eliminare le cellule malate in 15 minuti, con meno rischi e complicanze per i pazienti rispetto alla chirurgia tradizionale (che richiede di solito almeno 2 ore).
Come si distruggono le cellule tumorali?
La termoablazione prevede l’uso del calore per la distruzione delle cellule tumorali. È una tecnica in uso da circa trent’anni ed è attualmente utilizzata solo per alcuni tumori e in alcune condizioni particolari. I tumori nei quali è maggiormente impiegata sono quelli di fegato, reni, polmone e ossa.
Come eliminare il tumore?
La chirurgia è l’opzione principale nella maggior parte dei tumori solidi. Talvolta, per facilitare il lavoro del bisturi, si tenta di ridurre la dimensione del tumore con una chemioterapia o una radioterapia pre-operatoria. La radioterapia utilizza raggi X per distruggere le cellule cancerose.
Come funziona la termoablazione?
La termoablazione è una metodica “mini-invasiva” che consente di distruggere noduli tumorali grazie all’erogazione di energia termica portata direttamente dall’esterno all’interno del bersaglio, senza rimuoverlo dal corpo del paziente (come avviene invece in chirurgia).
Quando si fa la termoablazione?
Viene utilizzata in caso di tumori in fase precoce o di piccole dimensioni, tumori altrimenti inoperabili, con pazienti che non possono essere sottoposti ad anestesia generale, in alcune metastasi epatiche, in lesioni ricorrenti e progressive e in attesa di un trapianto.
Dove fanno la termoablazione?
Centri di termoablazione
Struttura | Reparto | Tipo di tumore |
---|---|---|
A.O Cardarelli | Chirurgia Generale | Fegato Ossa |
Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli | Fegato | |
Ospedale Monaldi | Radiologia | Polmone |
Istituto Nazionale dei Tumori IRCCS Fondazione Pascale di Napoli | Radiologia | Fegato Polmone Rene |
Chi uccide le cellule tumorali?
I macrofagi possono uccidere specifiche cellule tumorali quando attivati da una serie di fattori, tra cui linfochine (fattori solubili prodotti dalle cellule T) e interferone. I macrofagi sono meno efficaci dei meccanismi citotossici mediati da cellule T.
Quanto cresce un tumore in un anno?
Le lesioni maligne presentano tipicamente un tempo di raddoppio delle dimensioni compreso tra un mese ed un anno; pertanto, un nodulo che raddoppia le proprie dimensioni in meno di un mese, oppure che ha mantenuto dimensioni stabili per più di 1-2 anni è più probabilmente benigno.