Che cosa produce nei cibi la cottura?
Con la cottura non soltanto si modificano le molecole termolabili, ma si possono disidratare gli zuccheri, modificare gli amidi, denaturare le proteine, ossidare e idrolizzare i grassi, con modificazioni della qualità e della digeribilità di tutte queste sostanze.
Cosa succede ai grassi durante la cottura?
Cuocere i grassi degli alimenti comporta un’idrolisi (o digestione parziale) dei lipidi stessi. Si tratta di una modificazione che riguarda soprattutto i gliceridi, ovvero i grassi “complessi” formati da una molecola di glicerolo + 1-3 catene laterali annesse (ad esempio acidi grassi).
A quale temperatura inizia la caramellizzazione dello zucchero?
Da secco, lo zucchero da cucina (saccarosio) in cottura (160°C) cambia struttura: da cristallizzato (zucchero semolato) a liquido (vischioso); incrementando ulteriormente la temperatura (170°C) avviene la caramellizzazione, ovvero un processo di ulteriore disidratazione che ricombina gli atomi di ossigeno dello …
A cosa servono le tecniche di cottura?
Saper cuocere gli alimenti nel modo giusto è uno degli aspetti fondamentali del lavoro da chef. I metodi di cottura sono diversi e servono a rendere più appetibili e digeribili i vari cibi, aggiungendo allo stesso tempo sapori e odori.
Quali acidi grassi sono più facilmente degradati per effetto delle alte temperature?
I grassi ad alto contenuto d’acidi grassi insaturi si modificano più facilmente durante la cottura e sono perciò meno o per nulla adatti per le cotture alle alte temperature, come per esempio la frittura, che si può considerare come la più corrente metodica alimentare che può provocare un’alterazione (ossidazione) …
Cosa succede ai grassi?
Gli acidi grassi a corta e media catena (10-12 atomi di carbonio) vengono assorbiti direttamente nell’intestino tenue e giungono al fegato dove vengono rapidamente metabolizzati. Gli acidi grassi a lunga catena vengono assorbiti dagli enterociti (le cellule dell’intestino) e riesterificati a trigliceridi.
Come si forma l acrilammide?
L’acrilammide è una sostanza chimica che si forma naturalmente negli alimenti amidacei durante la cottura ad alte temperature (frittura, cottura al forno e alla griglia) e anche durante le lavorazioni industriali a temperature di oltre 120° con scarsa umidità).