Sommario
Cosa comprende la grammatica italiana?
Tradizionalmente la grammatica viene suddivisa in fonologia, morfologia e sintassi. Nelle grammatiche, però, ci si riferisce spesso anche all’uso scritto della lingua, per cui accanto alla fonologia troviamo anche la descrizione delle regole di scrittura delle parole di una lingua, cioè l’ortografia.
Come si scrive di sempre la verità?
Es.: Di’ tutta la verità ai tuoi genitori. La forma dì, con l’accento sulla i, è un sostantivo che indica il “giorno”. Es.: “La sera del dì di festa”, titolo di un celebre idillio leopardiano. La forma di, senza accento o apostrofo, è una delle preposizioni semplici della lingua italiana.
A cosa serve studiare la grammatica?
L’obiettivo dello studio della grammatica di una nuova lingua non si limita allo studio delle regole in realtà. Serve sicuramente per aiutarsi nell’esprimere un proprio pensiero nella maniera più corretta; e per fare ciò si ha bisogno di conoscere la grammatica (almeno quella di base).
Quando è nata la grammatica?
Secondo significato: la grammatica è il libro che descrive una lingua e le sue regole. Il primo libro di grammatica italiana l’ha scritto nel 1435 Leon Battista Alberti, un genio che nella sua vita si interessò di tante cose un po’ come Leonardo da Vinci.
Come si scrive Di per Di?
Di indica la preposizione semplice. Di’ (con apostrofo) è la seconda persona singolare dell’imperativo del verbo dire, l’apostrofo segnala il troncamento della “-ci” di dici. Dì (con accento) è invece il sostantivo maschile derivato dal latino diem “giorno”, usato soprattutto in ambito letterario e poetico.
Quando di vuole l’accento?
La grafia di dì con l’accento è invece ancora valida, seppure ormai non molto utilizzata, come sostantivo sinonimo di “giorno”. Viene per esempio usata nelle ricette mediche: ESEMPIO: Le compresse vanno prese due volte al dì.