Sommario
- 1 Quali sono le clausole di un contratto?
- 2 Quando le clausole vessatorie sono nulle?
- 3 Cosa comporta la mancata approvazione per iscritto delle clausole vessatorie?
- 4 Quali sono le clausole vessatorie in un contratto?
- 5 Quando si applica il foro del consumatore?
- 6 Chi applica la normativa sulle clausole vessatorie?
Quali sono le clausole di un contratto?
Che cosa significa “Clausola (contratto)”? Termine che indica una porzione di un accordo più ampio tra le parti, ma che ha autonoma dignità perché concerne un aspetto specifico della convenzione, dando vita ad effetti giuridici specifici (es. clausola risolutiva espressa, clausola solve et repete, etc.)
Quando le clausole vessatorie sono nulle?
Cassazione n. 6784/2014. La nullità di una clausola vessatoria di un contratto, in cui una delle parti è un consumatore e che può essere rilevata anche d’ufficio dal giudice, opera solo a vantaggio del consumatore e non travolge l’intero rapporto contrattuale limitandosi solo a rendere inefficace tale clausola.
Quali sono i contratti dei consumatori?
Infatti possono essere considerati contratti del consumatore solamente quelli che sono conclusi tra un professionista ed un consumatore. Il consumatore invece è colui che acquista il bene o che utilizza il servizio al di fuori di un’attività professionale.
Come si riconosce una clausola vessatoria?
Si considerano vessatorie le clausole che, malgrado la buona fede, determinano a carico del consumatore un significativo squilibrio dei diritti e degli obblighi derivanti dal contratto.
Cosa comporta la mancata approvazione per iscritto delle clausole vessatorie?
In mancanza di espressa sottoscrizione, dunque, la clausola vessatoria si considera inefficace. Si precisa peraltro che l’art. 1341 c.c. si esprime in termini di inefficacia, ma la giurisprudenza ritiene nulle le clausole prive di approvazione specifica (Cassazione sentenze nn.
Quali sono le clausole vessatorie in un contratto?
Sono considerate vessatorie le clausole inserite in un contratto, concluso tra un professionista e un consumatore, che «malgrado la buona fede, determinano a carico del consumatore un significativo squilibrio dei diritti e degli obblighi derivanti dal contratto».
Cosa comporta la mancata approvazione per iscritto le clausole vessatorie?
Quando si può esercitare il diritto di recesso?
Il diritto di recesso può essere esercitato dal momento della conclusione del contratto fino a quattordici giorni dopo il ricevimento della merce.
Quando si applica il foro del consumatore?
La legge – ricorda la Cassazione – prevede [5] che il «foro del consumatore» possa essere derogato solo in una ipotesi: quando il contratto non è un semplice prestampato (di solito fornito dall’azienda o dal professionista) ma è oggetto di trattativa tra le parti.
Chi applica la normativa sulle clausole vessatorie?
37 bis del codice dispone una tutela amministrativa contro le clausole vessatorie autorizzando l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ad intervenire, anche d’ufficio, perché dichiari la vessatorietà delle clausole inserite nei contratti tra professionisti e consumatori conclusi mediante adesione a …
Qual è il requisito per rendere operative le clausole vessatorie nei contratti di assicurazione?
369 ss.: secondo gli Autori non basta un significativo squilibrio dei diritti e degli obblighi derivanti dal contratto perché la clausola possa ritenersi abusiva. Occorre anche dimostrare che lo squilibrio sia contrario al requisito della buona fede, cioè contrario ai principi di correttezza.
Quando sono nulle le clausole onerose contenute nei contratti di assicurazione?
36, comma 1: “le clausole considerate vessatorie ai sensi degli articoli 33 e 34 sono nulle mentre il contratto rimane valido per il resto”.