Sommario
- 1 Cosa è una trasformazione lineare?
- 2 Quali sono le trasformazioni affini?
- 3 Cosa è un’applicazione lineare?
- 4 Qual è il modulo di un vettore?
- 5 Cosa è dipendenza e indipendenza lineare tra vettori?
- 6 Come calcolare la matrice associata alla trasformazione lineare?
- 7 Cosa sono le trasformazioni geometriche?
- 8 Qual è la matrice invertibile?
- 9 Quali sono i metodi di risoluzione dei sistemi lineari?
- 10 Quali sono le derivate di una funzione?
- 11 Come funziona la composizione tra applicazioni lineari?
- 12 Cosa è una matrice lineare?
- 13 Cos’è una funzione lineare?
- 14 Come si verifica l’indipendenza lineare in matematica?
- 15 Qual è la definizione di integrale per le funzioni continue?
- 16 Qual è il valore dell’integrale della funzione?
- 17 Qual è la definizione di una funzione invertibile?
- 18 Qual è la rappresentazione grafica di un vettore?
- 19 Qual è la definizione di derivata?
- 20 Quali sono le proprietà di una rotazione?
- 21 Cosa è uno spazio vettoriale?
- 22 Qual è lo spazio vettoriale reale o complesso?
- 23 Qual è il dominio della funzione?
- 24 Come si trova il dominio dell’esponenziale?
Cosa è una trasformazione lineare?
Una trasformazione lineare è una trasformazione affine che non sposta l’origine: in altre parole, una trasformazione affine con =. Tra le trasformazioni lineari vi sono molte affinità, quali le rotazioni intorno all’origine e le riflessioni rispetto a sottospazi che passano per l
Quali sono le trasformazioni affini?
Le trasformazioni affini sono le trasformazioni più generali che preservano i sottospazi affini. Tra queste, giocano un ruolo importante le affinità: queste sono le trasformazioni affini di uno spazio in sé stesso, che sono anche una corrispondenza biunivoca. Esempi di affinità sono rotazioni, omotetie, traslazioni, rototraslazioni
Cosa è una trasformazione geometrica?
Una trasformazione geometrica è una corrispondenza biunivoca che associa a ogni punto del piano un punto stesso del piano. Ogni punto (o figura) che si ottiene mediante una trasformazione geometrica viene detto il trasformato (o l’immagine) del punto (o della figura) di partenza.
In altre parole, una trasformazione lineare preserva le combinazioni lineari. Nel linguaggio dell’algebra astratta, una trasformazione lineare è un omomorfismo di spazi vettoriali, in quanto conserva le operazioni che caratterizzano gli spazi vettoriali. In analisi funzionale una trasformazione lineare è spesso detta operatore lineare.
Quali sono le funzioni non lineari?
esempi di funzioni non lineari: F (x) = sin x, F (x)= 8x^2, in più dimensioni F (x, y) = 5x+76xy. Per riassumere brevemente il concetto NON sono funzioni lineari tutte quelle che presentano termini di grado maggiore al primo, quindi tutte le equazioni esponenziali. Anche quelle logaritmiche e quelle trigonometriche risultano non lineari.
Cosa è un’applicazione lineare?
Applicazioni lineari. Un’ applicazione lineare, detta anche trasformazione lineare, mappa lineare o omomorfismo, è una funzione tra spazi vettoriali definiti sullo stesso campo e che conserva le operazioni di somma tra vettori e di prodotto di un vettore per uno scalare, dove con la parola vettore si intende un elemento di uno spazio vettoriale
Qual è il modulo di un vettore?
– modulo, detto anche intensità o lunghezza, e definito come la misura del segmento rispetto a una fissata unità di misura. Il segmento orientato di primo estremo e secondo estremo si indica con e una sua rappresentazione grafica è la seguente: Rappresentazione grafica di un vettore
Cosa sono le componenti cartesiane del vettore?
Si dicono componenti cartesiane del vettore le coordinate cartesiane del punto e si indicano con e Rappresentazione cartesiana di un vettore nel piano è la componente di lungo l’ asse delle ascisse (asse); è la componente di lungo l’ asse delle ordinate (asse).
Cosa è un vettore applicato?
Un vettore applicato è individuato da un punto iniziale (o punto di applicazione) e da un punto finale, e ne è un esempio il vettore della prima immagine. Due vettori applicati e si dicono vettori equipollenti se si verifica una delle seguenti condizioni: (a) se coincide con, risulta che coincide con.
Un’applicazione lineare è descritta completamente attraverso la sua azione sui vettori di una base qualsiasi del dominio. Poiché la scrittura di un vettore in una data base è unica, la linearità dell’applicazione determina l’unicità del vettore immagine.
Cosa è dipendenza e indipendenza lineare tra vettori?
La nozione di dipendenza e indipendenza lineare tra vettori è un concetto essenziale nello studio degli spazi vettoriali, e nel piano e nello spazio euclideo lega una definizione di tipo algebrico a un significato geometrico ben preciso.
Come calcolare la matrice associata alla trasformazione lineare?
Per calcolare la matrice associata a un’applicazione rispetto alle basi canoniche di e di è sufficiente calcolare le immagini mediante dei vettori della base canonica di e disporre le componenti di questi vettori per colonne in una matrice. Quella così ottenuta è la matrice associata alla trasformazione lineare.
Quali sono le equazioni della trasformazione?
Queste equazioni rappresentano l’espressione analitica della trasformazione e forniscono le coordinate del punto trasformato P’quando sono assegnate le coordinate del punto P. Affinché la legge di trasformazione sia ben definita, occorre che le funzioni fe gsiano ovunque definite, e invertibili.
Cosa è la funzione identità?
La funzione identità è la più semplice tra le funzioni definibili su un insieme, ed è inoltre compatibile con praticamente tutte le strutture matematiche possedute dall’insieme; viene infatti utilizzata come prototipo per definire gli automorfismi, ovvero le funzioni interne ad un insieme, che ne conservano le strutture.
Cosa sono le trasformazioni geometriche?
Le trasformazioni geometriche Una similitudine è una trasformazione geometrica affine in cui resta invariato il rapporto fra le distanze di coppie di punti corrispondenti (A,B) e (A’,B’) ovvero: ” AB k AB =. Dal punto di vista analitico una similitudine è un tipo particolare di affinità in cui
Qual è la matrice invertibile?
Matrice invertibile. Da Wikipedia, l’enciclopedia libera. Jump to navigation Jump to search. In matematica, in particolare in algebra lineare, una matrice quadrata è detta invertibile, o regolare, se esiste un’altra matrice tale che il prodotto matriciale tra le due restituisce la matrice identità .
Qual è un esempio notevole di isomorfismo?
Un altro esempio notevole di isomorfismo è il cosiddetto isomorfismo coordinato, che abbiamo richiamato più volte nella risoluzione degli esercizi sulle applicazioni lineari con spazi di matrici e sulle applicazioni lineari su spazi di polinomi. Endomorfismo o operatore lineare .
Cosa è un isomorfismo fra due grafi?
Grafi. Nella teoria dei grafi, un isomorfismo fra due grafi G e H è un’applicazione biiettiva f dai vertici di G ai vertici di H che preserva la “struttura relazionale” nel senso che c’è uno spigolo o un arco dal vertice u al vertice v se e solo se c’è un analogo collegamento dal vertice f(u) al vertice f(v) in H.
Quali sono i metodi di risoluzione dei sistemi lineari?
I metodi di risoluzione dei sistemi lineari sono delle tecniche che consentono di determinare le eventuali soluzioni di un qualsiasi sistema lineare, quadrato o rettangolare che sia.
Quali sono le derivate di una funzione?
Le derivate, e più in generale la nozione di derivata di una funzione, sono indispensabili nei più disparati campi dell’Analisi. Di riflesso lo studio ed il calcolo delle derivate trova un’infinità di applicazioni dirette in tantissimi ambiti di studio: basti pensare alla Fisica e all’Economia. Non ci lanciamo in un elenco completo perché
Come viene definita la derivata?
Più in generale, la derivata esprime la variazione di una grandezza rispetto a un’altra: il campo di applicazioni è vastissimo. In questo corso, ricco di esempi ed esercizi svolti, viene definita la derivata prima di una funzione reale e il suo significato geometrico.
Quali sono le derivate dell’analisi?
Le derivate, e più in generale la nozione di derivata di una funzione, sono indispensabili nei più disparati campi dell’Analisi. Di riflesso lo studio ed il calcolo delle derivate trova un’infinità di applicazioni dirette in tantissimi ambiti di studio: basti pensare alla Fisica e all’Economia.
Come funziona la composizione tra applicazioni lineari?
All’atto pratico la composizione tra applicazioni lineari non è nulla di diverso dalla consueta composizione tra funzioni, con cui siamo abituati a lavorare sin dalle scuole superiori. Per intenderci, per comporre le applicazioni e basta prendere un qualsiasi vettore , applicare e, al risultato, applicare .
Cosa è una matrice lineare?
Una matrice associata a un’applicazione lineare (o matrice rappresentativa di un’applicazione lineare) rappresenta la trasformazione lineare cui è riferita rispetto a due fissate basi degli spazi vettoriali di partenza e d’arrivo.
Quali sono le dimensioni del nucleo e dell’immagine di un’applicazione lineare?
La dimensione del nucleo e quella dell’immagine di un’applicazione lineare sono vincolate l’una all’altra da un teorema fondamentale dell’Algebra Lineare: Tale teorema asserisce che, dato un omomorfismo , la somma delle dimensioni del nucleo e dell’immagine coincide con la dimensione del dominio .
Cosa è una trasformazione geometrica t tra i punti di un piano?
Una trasformazione geometrica T tra i punti di un piano è una corrispondenza biunivoca che ad ogni punto P del piano associa uno e un solo punto P’ appartenente al piano stesso e viceversa. PP’ =T()è detto trasformato o immagine di P. P è detto antitrasformato o controimmagine di P’.
Cos’è una funzione lineare?
Funzioni lineari. Cos’è una funzione lineare? Una funzione lineare è una funzione di equazione. y = m x + q. dove m e q sono 2 numeri reali qualsiasi e dove m indica il coefficiente angolare e q il termine noto. A cosa servono lo capiremo dopo. Iniziamo dunque a prendere questa funzione: y = 2 x + 1. dove m=2 e q=1.
Come si verifica l’indipendenza lineare in matematica?
In matematica, e più precisamente in algebra lineare, l’indipendenza lineare di un insieme di vettori appartenenti ad uno spazio vettoriale si verifica se nessuno di questi può essere espresso come una combinazione lineare degli altri.
Qual è il concetto di dipendenza lineare?
Il concetto di indipendenza lineare è di grande importanza, poiché un insieme di vettori linearmente indipendenti forma una base per il sottospazio da lui generato, e quindi il loro numero risulta essere la dimensione di questo spazio. Lo spazio proiettivo delle dipendenze lineari
Qual è la definizione di integrale?
La definizione di integrale per le funzioni continue in un intervallo venne inizialmente formulata da Augustin-Louis Cauchy, che a partire dal lavoro di Mengoli, descrisse l’integrale utilizzando la definizione di limite.
Qual è la definizione di integrale per le funzioni continue?
La definizione di integrale per le funzioni continue in un intervallo venne inizialmente formulata da Augustin-Louis Cauchy, che a partire dal lavoro di Mengoli, descrisse l’integrale utilizzando la definizione di limite. In seguito Bernhard Riemann propose la sua definizione, in modo da comprendere classi più estese di funzioni.
Qual è il valore dell’integrale della funzione?
Il valore dell’integrale della funzione calcolato sull’intervallo di integrazione è uguale all’area (con segno) del trapezoide, cioè il numero reale che esprime tale area orientata viene chiamato integrale Da ciò deriva la proprietà di monotonia degli integrali.
In algebra lineare e analisi funzionale, una proiezione è una trasformazione lineare definita da uno spazio vettoriale in sé stesso (endomorfismo) che è idempotente, cioè tale per cui =: applicare due volte la trasformazione fornisce lo stesso risultato che applicandola una volta sola (dunque l’immagine rimane inalterata).
Cosa è una matrice di proiezione?
Analogamente, una matrice quadrata è una matrice di proiezione se = (dove si fa uso del prodotto fra matrici). Ad esempio: = [] è una matrice di proiezione. Questa nozione è strettamente collegata a quella di operatore di proiezione, poiché ogni matrice × rappresenta un
Qual è l’inversa di una matrice invertibile?
1) L’inversa di una matrice invertibile è una matrice invertibile, e l’inversa dell’inversa coincide con la matrice di partenza. 2) L’inversa del prodotto tra due matrici invertibili è uguale al prodotto tra l’inversa della seconda e l’inversa della prima.
Qual è la definizione di una funzione invertibile?
Per definizione, una funzione è invertibile se ammette un’inversa. In altri termini, una funzione . si dice invertibile se esiste una funzione . la cui legge individua la corrispondenza inversa rispetto a . Se tale funzione esiste, allora essa è unica e viene indicata con il simbolo
Qual è la rappresentazione grafica di un vettore?
La rappresentazione grafica di un vettore è un segmento orientato, cioè un segmento in cui uno dei due estremi è la punta di una freccia. Data una qualsiasi grandezza vettoriale, il vettore che la rappresenta si indica con ed è definito da: – un punto di applicazione, che è il punto in cui si applica la grandezza;
Come si calcola la somma di due vettori?
si fissa il vettore ae, a partire dal suo punto estremo, si traccia il vettore b. Il vettore che unisce l’origine di acon l’estremo di bfornisce la somma c= a+b. La somma di due vettori può essere calcolata anche utilizzando la regola del parallelogramma: La somma di due vettori non collineari èdata dal vettore rappresentato dalla
Qual è la derivata di una funzione?
Derivata di una funzione: definizione. La definizione di derivata, o derivata prima di una funzione in un punto, prevede di definire la derivata come limite del rapporto incrementale della funzione nel punto al tendere dell’incremento a zero. Considerando un generico punto, la derivata prima può essere altresì definita come una funzione.
Qual è la definizione di derivata?
La definizione di derivata, o derivata prima di una funzione in un punto, prevede di definire la derivata come limite del rapporto incrementale della funzione nel
Quali sono le proprietà di una rotazione?
Si può dimostrare che per una rotazione valgono le seguenti proprietà: • l’origine è l’unico punto unito; • una rotazione trasforma una figura geometrica in una figura congruente a quella data.
Come si calcola una rotazione in tre dimensioni?
In tre dimensioni, una rotazione è determinata da un asse, dato da una retta passante per l’origine, e da un angolo di rotazione. Per evitare ambiguità, si fissa una direzione dell’asse, e si considera la rotazione di angolo effettuata in senso antiorario rispetto all’asse orientato.
Come è descritta la rotazione?
La rotazione è descritta nel modo più sintetico scrivendo i vettori dello spazio in coordinate rispetto ad una base ortonormale,,, dove è il vettore di lunghezza uno contenuto in e avente direzione giusta.
Cosa è uno spazio vettoriale?
In matematica, uno spazio vettoriale, anche detto spazio lineare, è una struttura algebrica composta da: un campo, i cui elementi sono detti scalari; un insieme, i cui elementi sono detti vettori; due operazioni binarie, dette somma e moltiplicazione per scalare, caratterizzate da determinate proprietà. Si tratta di una struttura algebrica di
Qual è lo spazio vettoriale reale o complesso?
Uno spazio vettoriale reale o complesso è uno spazio vettoriale in cui è rispettivamente il campo dei numeri reali o il campo dei numeri complessi. Una nozione correlata è quella di modulo . Primi esempi [ modifica | modifica wikitesto ]
Cosa è un sottospazio vettoriale?
Un sottospazio vettoriale di uno spazio vettoriale è un sottoinsieme che eredita da una struttura di spazio vettoriale. Per ereditare questa struttura, è sufficiente che sia non vuoto e sia chiuso rispetto alle due operazioni di somma e prodotto per scalare.
Quali sono le basi di dominio e codominio della trasformazione?
A) Le matrici associate a una stessa applicazione lineare sono tante quante sono le basi di dominio e codominio della trasformazione, dunque sono infinite! Nella prossima lezione vedremo qual è la relazione che lega le matrici rappresentative di un’applicazione lineare rispetto a basi diverse.
Qual è il dominio della funzione?
Il dominio della funzione è dato dalla soluzione del sistema o della singola disequazione. funzione condizione funzione fratta si pone il denominatore diverso da 0 n pari funzione radice ad indice pari si pone il radicando maggiore o uguale di 0 funzione logaritmo
Come si trova il dominio dell’esponenziale?
Il dominio dell’esponenziale si trova imponendo che la sua base sia una quantità maggiore di zero ed aggiungendo eventuali condizioni di esistenza dell’esponente. Pertanto non è vero che il dominio della funzione esponenziale è tutto . Tale affermazione è vera solo nei casi in cui:
Qual è il R^2 corretto?
R 2. {displaystyle R^ {2}} corretto viene utilizzato per l’analisi di regressione lineare multipla. Esso serve a misurare la frazione di devianza spiegata, cioè la proporzione di variabilità di Y “spiegata” dalla variabile esplicativa X.
Qual è l’equazione frazionaria?
Un’equazione frazionaria ha per definizione l’incognita al denominatore. Di conseguenza può avere una o più condizioni di esistenza a seconda del numero di radici del denominatore.