Sommario
Come si comportavano i romani con i popoli conquistati?
Romanizzandosi, volontariamente o sotto il giogo della forza, i vinti entravano a far parte della civiltà romana, che generalmente non fustigava e non obbligava le popolazioni autoctone all’uso della lingua, del diritto e della religione romana, ma concedeva una ampia gamma di autonomie, tollerate sulla base di …
Come si acquistava la cittadinanza nell’antica Roma?
La cittadinanza si acquistava in base alla discendenza (in età repubblicana, il titolo di civis spettava per diritto ai cittadini originari dell’Urbe, figli di genitori romani, e ai fondatori delle coloniae Romanae che si fossero trasferiti all’interno della città di Roma), ma anche con l’acquisto della libertà, ovvero …
Come si perde la cittadinanza romana?
La cittadinanza si poteva perdere (capitis deminutio media) involontariamente o volontariamente: nel primo caso accadeva quando si subiva una condanna criminale o si esercitava il diritto di esilio per evitarla e, ovviamente, quando si perdeva la libertà, a seguito di cattura da parte di popolazione straniera ( …
Come cambia la cittadinanza romana in età imperiale?
Il diritto di cittadinanza continuò a essere molto ambito e in età imperiale, la sua concessione era riservata esclusivamente all’imperatore. Tuttavia l’emanazione di una legge, la lex Minicia, stabilì che qualora non vi fosse un’unione legittima il figlio di un qualsiasi genitore straniero fosse sempre straniero.
Cosa voleva dire avere la cittadinanza romana?
Nel diritto romano la cittadinanza era considerata come forma di tutela giuridica che assicurava davanti a magistrati e funzionari il riconoscimento di una serie di diritti e garanzie di cui gli stranieri erano appunto del tutto privi. Era considerato cittadino a pieno titolo l’individuo maschio adulto e libero.
Chi decide di concedere la cittadinanza romana a tutti gli abitanti dell’impero?
Antonino Caracalla
Constitutio Antoniniana Editto con cui, nell’anno 212 d.C., l’imperatore Antonino Caracalla concesse la cittadinanza romana a tutti, o quasi, gli abitanti dell’Impero. Tra i pochi esclusi vi erano i cosiddetti dediticii, ossia i non Romani formalmente privi di ogni altra appartenenza cittadina.
Chi era escluso dalla cittadinanza romana?
Constitutio Antoniniana Editto con cui, nell’anno 212 d.C., l’imperatore Antonino Caracalla concesse la cittadinanza romana a tutti, o quasi, gli abitanti dell’Impero. Tra i pochi esclusi vi erano i cosiddetti dediticii, ossia i non Romani formalmente privi di ogni altra appartenenza cittadina.
Chi non aveva la cittadinanza romana?
I peregrini non erano cittadini romani ma appartenevano a comunità straniere. La loro condizione giuridica dipendeva dai rapporti che la città aveva con Roma. Per tutta l’età repubblicana, Roma procedette con grande cautela nella concessione della cittadinanza agli stranieri.
Cosa comporta la cittadinanza romana?
Chi aveva la cittadinanza a Roma?
A Roma era cittadino chi nasceva da iustum matrimonium, ovvero da un matrimonio che seguiva le norme fissate dal diritto tra padre e madre, entrambi romani, o tra padre romano e madre latina o peregrina, a patto che questa avesse lo ius connubi, cioè il diritto di connubio.