Sommario
Come vengono datati i reperti archeologici?
Le tecniche impiegate per arrivare a una datazione assoluta includono la dendrocronologia degli anelli di accrescimento degli alberi, l’utilizzo del metodo del carbonio-14 per legno o ossa e la datazione a termoluminescenza per gli oggetti di ceramica smaltata.
Dove si conservano i reperti archeologici?
Inizialmente l’antiquarium indica il luogo in cui si espongono reperti antichi di valore artistico o documentale; dal Settecento esso si colloca presso i primi scavi archeologici, dove si conservano in situ i reperti rinvenuti per poterli analizzare, studiare e restaurare, in attesa di un’idonea sistemazione museale.
Come si effettuano gli scavi archeologici?
Lo scavo viene condotto procedendo ordinatamente dagli strati più recenti a quelli più antichi (su questo vedi oltre). Talvolta viene disposta una quadrettatura di 5x5m per facilitare le operazioni di rilievo, sebbene oggi si tenda ad evitare di stabilire suddivisioni troppo rigide.
Cosa si intende per siti archeologici?
42/2004, art. 101, comma 2, lett. d) definisce genericamente le aree archeologiche come: «un sito caratterizzato dalla presenza di resti di natura fossile o di manufatti o strutture preistorici o di età antica».
Chi stabilisce l’età dei reperti storici?
La svela il laser infrarosso. Il calcolo della quantità residua di carbonio 14 (14C) o radiocarbonio è da oltre trent’anni uno dei metodi più diffusi per stabilire l’età dei reperti archeologici di origine organica – quali legno, carta, ossa, tessuti – mediante gli spettrometri di massa.
Come funziona l archeologia?
L’archeologia (dal greco ἀρχαιολογία, composto dalle parole ἀρχαῖος, “antico”, e λόγος, “discorso” o “studio”) è la scienza che studia le civiltà e le culture umane del passato e le loro relazioni con l’ambiente circostante, mediante la raccolta, la documentazione e l’analisi delle tracce materiali che hanno lasciato ( …
Perché l archeologa fotografa i reperti?
L’intento era quello di realizzare immagini che riproducessero luoghi e monumenti per soddisfare la curiosità ed il desiderio di conoscenza di luoghi esotici e poco accessibili ai più nel Vecchio Continente.
Chi si occupa dei siti archeologici?
L’ARCHEOLOGO è la figura professionale che: ricostruisce la storia di un territorio o di un sito archeologico analizzando e interpretando le testimoniante delle civiltà ivi rinvenute.
Come si individua un sito archeologico?
I resti di antiche strutture possono essere riportati sia nelle cartografia storica che in quella attuale. Di solito nelle antiche carte sono riprodotti attraverso differenti simbologie mentre nelle cartografia moderna i ruderi sono rappresentati tramite gruppi di puntini.