Sommario
Come descrivere un terremoto?
In geofisica, i terremoti (dal latino: terrae motus, che vuol dire “movimento della terra”), detti anche sismi o scosse telluriche (dal latino Tellus, dea romana della Terra), sono vibrazioni o assestamenti della crosta terrestre, provocati dallo spostamento improvviso di una massa rocciosa nel sottosuolo.
Cosa significa magnitudo di un terremoto?
magnitudo Grandezza strumentale che caratterizza in modo oggettivo l’entità del fenomeno sismico (m. M di un terremoto è il logaritmo decimale della massima ampiezza, che un sismografo standard registrerebbe se si trovasse a una distanza di 100 km dall’epicentro di quel terremoto.
Come si generano i terremoti?
Quando un volume di roccia, all’interno della Terra, è sottoposto a deformazione può rompersi improvvisamente provocando un terremoto. Una parte dell’energia liberata si propaga nella Terra sotto forma di onde sismiche che causano la vibrazione del suolo quando arrivano in superficie.
Quali territori hanno un maggiore rischio sismico?
Le regioni con un maggiore rischio sismico sono: Zona 1 (rischio alto): Friuli Venezia Giulia, Abruzzo, Umbria, Molise, Campania, Sicilia. Zona 2 (rischio medio alto): Emilia Romagna, Lazio, Marche, Puglia e Basilicata. Zona 4(rischio sismicità bassa): Sardegna, Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta.
Dove si verificano i terremoti profondi?
Terremoti superficiali, con ipocentro da 0 a 70 km di profondità; Terremoti intermedi, con ipocentro da 70 a 300 km di profondità; Terremoti profondi, con ipocentro a più di 300 km di profondità.
Come misurare il magnitudo?
Come sappiamo dai precedenti brani sulle scale di magnitudo sismica, la formula che esprime la magnitudo di un terremoto locale è ML = log A + f(D) + costante, dove A è l’ampiezza massima della traccia sismografica e f(D) è una funzione della distanza epicentrale.
Qual è la sismologia?
Sismologia. Da Wikipedia, l’enciclopedia libera. La sismologia (dal greco seismos = terremoto e logos = parola) è la branca della geofisica che studia i fenomeni sismici, in particolare i terremoti e la propagazione delle onde elastiche (ed anelastiche) da essi generate.
Qual è la misurazione in sismologia?
La misurazione in sismologia è fondamentale sia per lo studio della propagazione delle onde che per lo studio dei sismi. In effetti, lo studio di un sisma passa attraverso lo studio dei processi in atto sulla faglia prima e durante il sisma. Ma un’osservazione diretta di questo oggetto nel suo insieme non è possibile.
Cosa è un sismogramma?
Il sismometro produce un sismogramma, ovvero un grafico che rappresenta il movimento del terreno (solitamente sui piani orizzontale e verticale). I sismografi sono in grado di scoprire altri fenomeni che producono vibrazioni del terreno, anche se avvengono a chilometri di distanza (es. meteoriti che colpiscono la Terra o eventuali test nucleari).
Qual è la distribuzione spaziale dei terremoti?
In effetti, la distribuzione spaziale dei terremoti (sismicità) non è aleatoria. Guardando la sismicità su scala planetaria, la maggior parte dei sismi si situa alle frontiere delle placche tettoniche. La variazione della profondità degli ipocentri sottolinea la presenza di zone di subduzione .
Qual è la durata di un terremoto?
La “durata di un terremoto” non è definibile in modo univoco, Per alcuni eventi i tempi possono essere un po’ più lunghi ma mai oltre i 30 minuti. E’ il caso di alcuni terremoti che avvengono in mare, in aree vulcaniche o in zone geologicamente complesse.
Qual è la magnitudo di un terremoto?
Magnitudo o Intensità? La grandezza di un terremoto si misura con due valori diversi: la magnitudo e l’intensità. La magnitudo (ideata nel 1935 dal famoso sismologo statunitense Charles F. Richter) si usa per misurare quanto è stato forte un terremoto, cioè per stimare quanta energia elastica quel terremoto ha sprigionato.
Quali sono i terremoti più forti in Italia?
La massima magnitudo mai misurata, pari a 9.5, è quella del terremoto del Cile nel 1960. In Italia i terremoti più forti si sono verificati in Sicilia, nelle Alpi orientali e lungo gli Appennini centro-meridionali, dall’Abruzzo alla Calabria.
Quanto dura la percezione di un sisma?
Inoltre, nel caso in cui il sisma sia avvertito all’interno di un edificio, l’altezza dello stabile e la tipologia edilizia influenzano fortemente l’intensità e la durata della percezione dell’evento. In genere la durata percepita va da pochi secondi a più di un minuto a seconda delle condizioni prima descritte.