Sommario
Che proposizioni ci sono?
Le proposizioni principali possono essere di diverso tipo, distinte secondo il diverso valore del loro contenuto: enunciative, volitive, interrogative, esclamative.
Cosa significa attrazione modale?
L’attrazione modale è una formula usata da alcuni grammatici per definire un fenomeno sintattico tipico della lingua latina, per il quale una proposizione subordinata di secondo grado che per la sua natura dovrebbe avere il modo indicativo (come le relative, le temporali, le causali, ecc.)
Quali sono le proposizioni finali?
Nell’analisi del periodo, le proposizioni finali sono proposizioni ➔subordinate che esprimono il fine, lo scopo, l’obiettivo di quanto viene detto nella proposizione principale. Le proposizioni finali subordinate si costruiscono in maniera diversa a seconda che siano esplicite o implicite.
Che cosa è la proposizione subordinata?
Le proposizioni subordinate (dette anche secondarie) sono frasi dipendenti logicamente e grammaticalmente da un’altra, che può essere autonoma (ed è chiamata allora proposizione ➔principale) o a sua volta subordinata (ed è chiamata allora proposizione reggente o sovraordinata).
Come si traduce la relativa impropria?
Le proposizioni relative improprie in latino sono proposizioni relative che assumono un valore finale, consecutivo o causale. In rari casi le relative improprie possono essere tradotte anche con una proposizione concessiva o con una proposizione avversativa (anche se non capita quasi mai).
Come modale?
La proposizione modale è una proposizione subordinata che sostituisce il complemento di modo della proposizione principale. Viene di solito introdotta da locuzioni del tipo come, come se, nel modo che, nel modo in cui e simili. Se ha valore ipotetico, prevede l’uso del congiuntivo: Fai come se fossi a casa tua.
Come riconoscere le proposizioni finali?
La proposizione finale è una proposizione subordinata che indica il fine o lo scopo cui è diretta l’azione espressa nella proposizione reggente. La proposizione finale può essere di due tipi: esplicita o implicita. È possibile riconoscerla ponendo la domanda “allo scopo di” e “al fine di”.