Sommario
Come sapere giorni di preavviso?
Fino a 5 anni di servizio
- I° Livello: 45 giorni di preavviso;
- II° e III° Livello: 20 giorni di preavviso;
- IV° e V° Livello: 15 giorni di preavviso;
- VI° e VII° Livello: 10 giorni di preavviso;
- Operatori di vendita: 30 giorni di preavviso.
Da quando decorre il periodo di preavviso?
Il preavviso decorre dalla data in cui le dimissioni vengono comunicate all’azienda e termina con l’ultimo giorno di lavoro in azienda. I giorni di calendario intercorrenti tra le due date devono essere quelli previsti dal CCNL a meno che l’azienda non acconsenta ad accorciare il preavviso.
Quanti giorni devo dare per licenziarmi?
Minimo 8 giorni di preavviso per lavoratori a tempo indeterminato full-time e un massimo di 5 anni di anzianità. Minimo 8 giorni di preavviso per lavoratori a tempo indeterminato part-time e più di 2 anni di anzianità.
Cosa succede se vado via prima del preavviso?
Quali sono le conseguenze che potrà subire? Nella pratica il lavoratore sarà tenuto a indennizzare il datore di lavoro per le giornate di preavviso non lavorate, sostenendo quella che prende il nome di indennità di mancato preavviso. Tale somma di denaro sarà trattenuta in automatico dall’ultima busta paga.
Cosa succede se non si rispetta il periodo di preavviso?
In caso di mancato preavviso dimissioni che succede? Se il dipendente non riesce a rispettare i termini di preavviso previsti dal Ccnl gli verrà applicata una penalizzazione economica sulle competenze di fine rapporto per risarcire il datore di lavoro del danno subito.
Cosa perdi se ti licenzi?
Quindi, il dipendente che si dimette piuttosto che essere licenziato, ha diritto ad ottenere immediatamente il trattamento di fine rapporto che ha maturato durante l’esecuzione del contratto di lavoro. Si tratta, più o meno, di una somma corrispondente a una mensilità per ogni anno lavorato.
Cosa succede se mi licenzio io?
Il lavoratore che si dimette per giusta causa ha sempre diritto all’assegno di disoccupazione (che oggi si chiama Naspi); egli dovrà dare, all’Inps, la prova della giusta causa, eventualmente esibendo la lettera indirizzata all’azienda; – le ultime mensilità maturate e non ancora corrisposte; – il TFR maturato.
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