Sommario
Cosa si intende per dolore viscerale?
Il dolore viscerale proviene dai visceri addominali, che sono innervati da fibre del sistema nervoso autonomo e sono sensibili alla distensione e alla contrazione muscolare, non al taglio, alla lacerazione o all’irritazione locale. Il dolore viscerale è tipicamente vago, sordo, e accompagnato da nausea.
Come riconoscere dolore viscerale?
Il dolore viscerale è avvertito in genere lungo la linea mediana e irradiato in sedi diverse rispetto l’organo leso. E’ un dolore ottuso, sordo, oppressivo o compressivo, con intensità che può variare dallo spasmo alla colica. La postura cambia, si trasforma nella tipica postura antalgica.
Cosa fa l’osteopata viscerale?
L’osteopatia viscerale lavora dunque sul miglioramento della funzione di un organo cercando di “liberarlo” e ristabilendo il suo movimento fisiologico. La manipolazione viscerale in osteopatia serve a ripristinare la motilità e la mobilità di un organo usando delle forze specifiche in modo dolce.
Che cosa vuol dire viscerale?
Profondo e istintivo, e nello stesso tempo irrazionale e acritico, quasi insorgesse dalle viscere e fosse connaturato con la costituzione biologica individuale: avere un odio o un’avversione v.
Dove si localizza il dolore addominale?
Il dolore addominale è un senso di malessere che viene percepito nella cavità addominale, ovvero in quell’area del corpo compresa tra la fine del bacino e l’inizio delle costole.
Come ci si sente dopo una seduta di Osteopatia?
Cura continua. A causa della natura fisica del trattamento, non è insolito a volte sentirsi doloranti o rigidi nelle prime 24-48 ore dopo il trattamento. Il tuo osteopata spiegherà le possibili reazioni che potresti aspettarti. Se avete dubbi, è importante contattare l’osteopata e chiedere il loro consiglio.
Quante sedute di osteopatia?
Fatte queste premesse, un numero che a me pare “ragionevole” di sedute va dalle 3 alle 5 sedute in circa due mesi. Nel senso che se in tale lasso di tempo non si raggiunge un risultato terapeutico incoraggiante è doveroso interrompere la terapia per orientarsi invece verso ulteriori approfondimenti medici.