Sommario
- 1 Come si chiamavano i magistrati greci?
- 2 Come si chiamano i magistrati?
- 3 Chi erano i magistrati ad Atene?
- 4 Che cambia tra giudice e magistrato?
- 5 Che cosa avevano in comune le prime quattro magistrature?
- 6 Come erano eletti i magistrati romani?
- 7 Come venivano eletti i magistrati?
- 8 Quali erano le magistrature che sopravvissero alla fine della Repubblica?
Come si chiamavano i magistrati greci?
Nelle città-Stato greche (póleis) come negli Stati federali greci (koiná) i magistrati (genericamente archontes) erano in età storica i continuatori dei poteri dell’antico re omerico; l’archè per eccellenza resta per Aristotele il Consiglio (boulé o gherusía), continuazione del Consiglio che assisteva il re e che ne …
Come si chiamano i magistrati?
I magistrati si distinguevano in maggiori e minori (con auspicia maxima/”>maxima o minora): tra i primi il console, il dittatore, il pretore, il magister equitum, il censore; tra i secondi l’edile curule, il questore.
Quali caratteristiche avevano in comune le magistrature romane?
Le principali caratteristiche delle magistrature romane erano l’elettività, la temporaneità, la collegialità, la gratuità e la responsabilità.
Chi erano i magistrati ad Atene?
Gli Undici (in greco antico: ἕνδεκα, éndeka) erano magistrati dell’antica Atene di notevole importanza. Sono chiamati in questo modo dagli scrittori classici ma, al tempo di Demetrio Falereo, il loro nome fu cambiato in quello di nomofilachi, che erano, tuttavia, funzionari diversi durante la democrazia.
Che cambia tra giudice e magistrato?
Il giudice è, nella pratica, un organo sopra le parti (super partes) che ha il compito di decidere, in modo imparziale, su una causa di natura civile, penale o amministrativa. Il magistrato, invece, è un organo autonomo e non condizionato né dal potere legislativo né da quello esecutivo.
Chi erano i magistrati repubblicani?
I consoli erano i più alti magistrati dell’ordinamento repubblicano. Essi davano, inoltre, il nome all’anno (eponimia). Fino al 367 a.C. solo i patrizi potevano accedere alla suprema carica; poi con le leggi Liciniae Sextiae si stabilì che al consolato potessero aspirare anche i plebei.
Che cosa avevano in comune le prime quattro magistrature?
Dal 242 a.C. al praetor urbanus si affiancò un praetor peregrinus. Il primo aveva giurisdizione nelle cause private tra cittadini romani; il praetor peregrinus, invece, esercitava la iurisdictio inter peregrinos, ossia aveva competenza sulle cause tra stranieri o tra cittadini romani e stranieri.
Come erano eletti i magistrati romani?
I magistrati romani erano ora eletti dallo stesso Popolo di Roma, ed erano titolari di un grado di potere, chiamato “maggior potere” (maior potestas). Il dittatore aveva “maggior potere” rispetto agli altri magistrati, dopo di lui c’era il censore, poi il console (consul), il pretore (praetor), l’ edile ed il questore (quaestor).
Quali erano le caratteristiche delle magistrature romane?
MAGISTRATURA ROMANA Riproduzione riservata – loghi, Le principali caratteristiche delle magistrature romane erano l’elettività, la temporaneità, la collegialità, dall’aspirante sia nel periodo della Repubblica Romana che nei primi anni dell’Impero romano.
Come venivano eletti i magistrati?
I magistrati erano eletti dal popolo di Roma, che consisteva in plebei (gente comune) e patrizi (aristocratici). Ogni magistrato era investito di un certo grado di potere, denominato maior potestas (maggior potere), a seconda del ruolo che ricopriva.
Quali erano le magistrature che sopravvissero alla fine della Repubblica?
Le magistrature tradizionali erano disponibili solo per quei cittadini dell’ordine senatorio. Le magistrature che sopravvissero alla fine della Repubblica erano, in ordine di importanza nel cursus honorum: il consolato, la pretura, il tribunato plebeo, l’edilità, la questura e il tribunato militare.