Come è cambiato nel tempo il diritto al voto?
In Italia il diritto di voto nel 1861 era riservato ai soli cittadini maschi di età superiore ai 25 anni e di elevata condizione sociale. Nel 1881 il Parlamento approvò l’estensione del diritto di voto e fu ammessa anche la media borghesia; inoltre il limite d’età fu abbassato a 21 anni.
Come si è arrivati al suffragio universale in Italia?
Per quanto riguarda le “politiche”: il 2 giugno e la mattina del 3 giugno 1946 ebbe luogo il referendum per scegliere fra monarchia o repubblica a cui i cittadini e le cittadine italiane votarono per la prima volta con suffragio universale.
Come prevede il diritto di voto a tutti i cittadini maschi?
Nel 1912, su proposta di Giovanni Giolitti, il Parlamento approvò l’estensione del diritto di voto a tutti i cittadini maschi a partire dai 21 anni di età che avessero superato con buon esito l’esame di scuola elementare e tutti i cittadini di età superiore ai trenta anni indipendentemente dal loro grado di istruzione.
Qual è la storia del diritto di voto in Italia?
Storia del diritto di voto in Italia In Italia il diritto di voto nel 1861 era riservato ai soli cittadini maschi di età superiore ai 25 anni e di elevata condizione sociale. Nel 1881 il Parlamento approvò l’estensione del diritto di voto e fu ammessa anche la media borghesia; inoltre il limite d’età fu abbassato a 21 anni.
Come ricostruisce il diritto di voto?
La Corte europea dei diritti dell’uomo ricostruisce il diritto di voto Attualmente in Italia il voto è un diritto di tutti i cittadini con almeno 18 anni d’età.
Qual era il limite d’età per il diritto di voto?
In Italia il diritto di voto e l’eleggibilità dal 1861 erano riservate ai soli cittadini maschi di età superiore ai 25 anni e di elevata condizione sociale. Nel 1881 il Parlamento approvò l’estensione del diritto di voto e insieme all’alta borghesia fu ammessa anche la media borghesia; inoltre il limite d’età fu abbassato a 21 anni.