Sommario
- 1 Che tipo di triangolo forma la capriata?
- 2 Perché il monaco non appoggia sulla catena?
- 3 Cosa sono i puntoni della capriata?
- 4 Qual è lo schema statico di una capriata?
- 5 Quali sono gli elementi che costituiscono una capriata ea quali sollecitazioni sono soggetti?
- 6 Come si chiamano gli elementi di una capriata?
- 7 Come funziona la capriata in legno?
- 8 Come si chiamano gli elementi della capriata?
- 9 Come funziona la capriata?
- 10 Quali sono le tipologie di Capriata?
Che tipo di triangolo forma la capriata?
triangolo isoscele
La capriata, orditura primaria dei tetti a falda La capriata o incavallatura è un tipo particolare di trave reticolare a forma di triangolo isoscele ideato già dagli antichi Romani per sostenere un tetto a doppia falda senza bisogno di muri di spina o pilastri interni.
Perché il monaco non appoggia sulla catena?
Il monaco non deve mai appoggiare sulla catena perché comprometterebbe la staticità di tutta la capriata. E’ comunque vincolato alla catena da un supporto metallico a forma di U chiamato staffa.
Cosa serve il monaco nella capriata?
Il complesso monaco-staffa ha anche la funzione di mantenere l’intera capriata nel piano verticale. SAETTE – Le saette (o contraffissi) realizzano un appoggio intermedio per i puntoni, e ne riducono la luce libera di inflessione scaricando sul monaco la forza di compressione a cui sono sottoposte.
Cosa sono i puntoni della capriata?
La capriata è un elemento architettonico portante di coperture di edifici di forma triangolare, tradizionalmente realizzata in legno. Puntoni: travi inclinate che determinano la pendenza del tetto. L’elemento è il più lungo della struttura e normalmente è formato da un’unica trave. …
Qual è lo schema statico di una capriata?
Per comprendere questo fondamentale concetto che ha consentito l’impiego della capriata sino al nostro secolo verrà di seguito riassunto il suo meccanismo di funzionamento: lo schema statico di una capriata semplice è quello di un triangolo di lati ABC in cui AB e AC sono i due lati inclinati, denominati puntoni, e BC …
Quali sono gli elementi di una capriata?
Nella sua configurazione elementare è composta da tre soli elementi: due puntoni inclinati pressoinflessi, sui quali appoggiano gli arcarecci, e un tirante (o catena) inferiore, teso, che assorbe le componenti orizzontali della spinta dei puntoni.
Quali sono gli elementi che costituiscono una capriata ea quali sollecitazioni sono soggetti?
La capriata è soggetta a sforzi di trazione (il monaco e soprattutto la catena), compressione (le saette) e pressoflessione (i puntoni).
Come si chiamano gli elementi di una capriata?
Cosa formano i puntoni?
Elemento strutturale Il puntone viene chiamato anche “biella compressa” o “asta compressa”. Il tirante e il puntone rappresentano l’elemento finito più semplice: elemento asta o biella. Il puntone e il tirante sono gli elementi componenti di travi reticolari isostatiche.
Come funziona la capriata in legno?
Le capriate in legno sono un sistema ingegnoso, studiato per convogliare le azioni a cui è sottoposta la copertura e trasferirle al resto dell’edificio attraverso azioni verticali in modo da non generare spinte orizzontali sui muri di appoggio.
Come si chiamano gli elementi della capriata?
Come sono fatte le capriate?
E’ costituita da due puntoni in legno inclinati secondo la pendenza che deve avere il tetto (normalmente il 30% escluse le zone di montagna). Al centro di essa si nota un ritto, chiamato Monaco. Una trave in legno orizzontale costituisce la “catena” della capriata.
Come funziona la capriata?
La capriata ha il vantaggio di annullare le spinte orizzontali grazie alla sua struttura triangolare nella quale l’elemento orizzontale ( catena) elide le spinte di quelli inclinati ( puntoni ): rientra quindi tipicamente tra le strutture non spingenti dell’ architettura .
Quali sono le tipologie di Capriata?
La capriata è la più elementare delle strutture reticolari dalla forma triangolare, tradizionalmente realizzata in legno ma anche in acciaio o in calcestruzzo armato, di comune impiego nella realizzazione delle copertura a falde inclinate di piccole e medie dimensioni. Scopriamo assieme gli elementi costitutivi e le varie tipologie di capriata.
Quando fu codificata la capriata?
Solo in seguito la capriata fu codificata nell’immagine manualistica che si impose definitivamente nel XIX secolo, con il monaco staccato e la catena come puro tirante. L’uso della capriata, comunque fu piuttosto raro per l’architettura monumentale nel periodo rinascimentale e barocco, anche se si mantenne vitale negli edifici meno rappresentativi.