Come accedere al contratto di espansione?
L’azienda interessata ad accedere alla misura deve avviare una apposita procedura di consultazione sindacale finalizzata alla stipula in sede governativa di un contratto di espansione con il Ministero del Lavoro e le associazioni sindacali più rappresentative sul piano nazionale o con le loro rappresentanze sindacali …
Cosa si perde con il contratto di espansione?
Secondo i calcoli dei sindacati, andando in pensione con lo scivolo previsto dai contratti di espansione si rischia un taglio dell’assegno previdenziale fino ad un quarto del suo importo, con una perdita economica che può arrivare a 80mila euro.
Chi può chiedere la pensione anticipata?
Dal 2022 l’accesso alla pensione anticipata sarà possibile con quota 102, ossia con almeno 64 anni di età e 38 anni di anzianità contributiva, oltre che con i requisiti ordinari pari a 41/42 anni e 10 mesi di contributi a cui aggiungere la finestra mobile di 3 mesi.
Che cosa sono i contratti di espansione?
Il contratto di espansione è uno strumento per incentivare il ricambio generazionale nelle aziende e la riqualificazione del personale. Introdotto originariamente per il biennio 2019-2020 dall’articolo 26-quater del dl n. 34/2019 convertito con legge n. 215 della legge n.
Che cos’è il contratto di espansione?
Il contratto di espansione consente di avviare piani concordati di esodo per i lavoratori che si trovino a non più di 60 mesi (5 anni) dal conseguimento del diritto alla pensione ( che puo essere sia di vecchiaia che pensione anticipata legge 92 2012).
Chi può andare in pensione con 42 anni di contributi?
I lavoratori e le lavoratrici, con contribuzione al 31.12.1995, possono conseguire il diritto alla pensione anticipata a partire dal 01.01.2012, se in possesso di un’anzianità contributiva pari a 41 anni e 1 mese per le donne e 42 anni e 1 mese per gli uomini, indipendentemente dall’età anagrafica.
Quando si può andare in pensione anticipata?
Possono richiedere la pensione anticipata i soggetti in possesso del requisito contributivo di 41 anni e 10 mesi (pari a 2.175 settimane) se donne, 42 anni e 10 mesi (pari a 2.227 settimane) se uomini. In base alle norme vigenti, tale requisito (in vigore dal 1° gennaio 2016) è previsto fino al 31 dicembre 2026.