Sommario
Chi si occupa della violenza sulle donne?
L’elemento principale di novità è il riconoscimento della violenza sulle donne come forma di violazione dei diritti umani e di discriminazione. Della raccolta e monitoraggio dei dati si occupa l’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad), organismo interforze Polizia-Carabinieri.
Come funziona quando ci si iscrive ad un centro antiviolenza?
I centri svolgono diverse attività a cominciare dal primo ascolto telefonico, anonimo e gratuito, spesso disponibile 24 ore su 24. Dopo il primo contatto le donne possono decidere di avviare un percorso di uscita dalla violenza, avvalersi di consulenze legali, informazioni e aiuto nella ricerca lavoro e ricerca casa.
Quando rivolgersi a un centro antiviolenza?
Chiunque abbia subito o stia subendo episodi di violenza può rivolgersi a questa rete di strutture. Non si tratta ovviamente di una scelta facile: solitamente una donna che subisce violenza all’interno della propria abitazione si sente sminuita, sola, inascoltata e incompresa.
Cosa comporta la violenza sulle donne?
Ci sono dolori di varia natura, emicranie, mal di schiena, dolori addominali. Molti studi hanno misurato nelle vittime di violenza di genere, inoltre, una maggiore incidenza di depressione, disturbi d’ansia e stress post traumatico, insonnia, disturbi alimentari e tentativi di suicidio.
Chi lavora nei centri antiviolenza?
Il Centro deve assicurare un’adeguata presenza di figure professionali specifiche, quali: assistenti sociali, psicologhe, educatrici professionali e avvocate civiliste e penaliste con una formazione specifica sul tema della violenza di genere ed iscritte all’albo del gratuito patrocinio.
“Noi come assistenti sociali ci occupiamo di coordinare tutte le attività che ruotano intorno a una donna vittima di violenza: dalla Procura agli avvocati, dalle forze dell’ordine ai servizi sociali passando per le scuole.