Sommario
A cosa serve la pellicola?
La pellicola alimentare (o anche carta velina o pellicola estensibile per il confezionamento alimentare) è uno strato sottilissimo di materiale plastico usato per avvolgere porzioni di cibo proteggendole dal contatto con l’aria e contribuendo così a conservarne nel tempo sapore, profumo e consistenza.
Dove avvolgere la pasta frolla?
Avvolgere il panetto di frolla in un canovaccio pulito o nella pellicola trasparente e mettere in frigorifero a riposare per almeno 2-3 ore. Oppure prepararla il giorno precedente e lasciarla riposare tutta la notte.
Come sgonfiare la pancia con la pellicola?
Preparazione e uso
- Versa l’argilla in una ciotola insieme all’acqua.
- Mescola fino ad ottenere una consistenza cremosa.
- Unisci l’olio di ricino e l’olio essenziale di finocchio, e mescola per amalgamare.
- Applica il composto sulla pancia, avvolgi con una pellicola e lascia agire per tutta la notte.
Come si ottiene la plastica?
La plastica si ottiene da composti di carbonio e idrogeno chiamati “monomeri”. Si ricavano dal PETROLIO e dal METANO . Immaginate i monomeri come un agglomerato di particelle davvero piccolissime che, attraverso processi chimici complessi, si uniscono tra di loro e formano lunghe catene chiamate polimeri.
Come è nata la pellicola fotografica?
Abbiamo già parlato della nascita della pellicola fotografica nell’articolo La storia della fotografia. Per quanto riguarda la parte squisitamente tecnica, la pellicola è stata scoperta/inventata in un laboratorio di chimica nel lontano 1727 da un medico tedesco rispondente al nome di Johann Henrich Schulze.
Cosa è una pellicola cinematografica?
La pellicola cinematografica contiene una serie di immagini fotografiche orizzontali , che vengono proiettate in successione tramite un apposito proiettore cinematografico. Un otturatore interrompe il flusso luminoso (sia in ripresa, sia in proiezione) nell’istante in cui avviene il passaggio tra un fotogramma e il successivo.
Qual è la pellicola flessibile?
La pellicola flessibile è una invenzione del reverendo Hannibal Goodwin, sacerdote episcopale di Newark, nel New Jersey, databile attorno al 1885, di cui depositò il brevetto nel 1887 e gli fu riconosciuto solo nel 13 settembre 1888.