Sommario
- 1 A cosa servono i principi di equivalenza delle equazioni?
- 2 Cosa afferma il terzo principio di equivalenza?
- 3 Quando applicare il primo principio di equivalenza?
- 4 Quando applicare i principi di equivalenza?
- 5 Quando un equivalenza è indeterminata?
- 6 Quando si applica il secondo principio di equivalenza?
- 7 Qual è la conseguenza del primo principio di equivalenza?
- 8 Cosa dice il principio di equivalenza?
- 9 Cosa afferma il principio di equivalenza?
- 10 Quando una Disequazione è determinata?
A cosa servono i principi di equivalenza delle equazioni?
Per risolvere le equazioni vengono in nostro aiuto i PRINCIPI di EQUIVALENZA delle EQUAZIONI. Tali principi ci permettono di trasformare un’equazione in un’altra EQUIVALENTE alla data, ma scritta in maniera più semplice della quale sappiamo trovare la radice.
Cosa afferma il terzo principio di equivalenza?
Terzo principio di equivalenza: moltiplicando o dividendo entrambi i membri di una disequazione per uno stesso numero negativo e cambiando il verso del simbolo di disuguaglianza, si ottiene una disequazione equivalente alla disequazione data.
Cosa dicono i principi di equivalenza delle equazioni?
Il primo principio di equivalenza stabilisce che, data un’equazione di qualsiasi tipo, se sommiamo o sottraiamo a entrambi i membri una medesima quantità senza alterare l’insieme di esistenza delle soluzioni, otteniamo una nuova equazione equivalente alla precedente.
Quando applicare il primo principio di equivalenza?
Primo principio di equivalenza per le equazioni Se abbiamo un’equazione di qualsiasi tipo e aggiungiamo o sottraiamo membro a membro la stessa quantità, in modo da non alterare l’insieme di esistenza delle soluzioni, otteniamo una nuova equazione equivalente a quella data.
Quando applicare i principi di equivalenza?
Quando fai delle operazioni ad entrambi i membri, trasformando l’equazione in una equivalente, stai applicando i principi di equivalenza.
Che differenza c’è tra i principi di equivalenza per le equazioni è quelli per le disequazioni?
Come possiamo notare il primo principio di equivalenza delle disequazioni non presenta alcuna differenza rispetto al primo principio di equivalenza delle equazioni.
Quando un equivalenza è indeterminata?
Un’equazione determinata ammette una e una sola soluzione, e corrisponde ad una coppia di rette incidenti, che si incontrano in un unico punto. Un’equazione indeterminata ammette infinite soluzioni (tutti i numeri reali) e corrisponde ad una coppia di rette coincidenti (si incontrano in tutti i loro punti).
Quando si applica il secondo principio di equivalenza?
Moltiplicando o dividendo entrambi i membri di un’equazione uno stesso numero diverso da zero si ottiene un’equazione equivalente a quella di partenza.
Quali regole derivano dal primo principio di equivalenza?
Il PRIMO PRINCIPIO DI EQUIVALENZA afferma che AGGIUNGENDO ad entrambi i membri di una equazione, uno STESSO NUMERO o una STESSA ESPRESSIONE CONTENENTE L’INCOGNITA, otteniamo una equazione EQUIVALENTE a quella data.
Qual è la conseguenza del primo principio di equivalenza?
Conseguenze dirette del primo principio di equivalenza sono la regola del trasporto e la regola di cancellazione. Conseguenze dirette del secondo principio di equivalenza sono la regola di divisione per un fattore comune diverso da zero e la regola del cambiamento di segno.
Cosa dice il principio di equivalenza?
Il principio di equivalenza afferma che la forza dovuta all’attrazione gravitazionale di un corpo massivo su un secondo corpo sia uguale alla forza fittizia di cui lo stesso corpo risentirebbe se si trovasse in un sistema non inerziale con un’accelerazione pari a quella gravitazionale.
Quando cambia il segno nelle equazioni?
Dal secondo principio di equivalenza deriva la regola del cambio di segno. La regola del cambio di segno ci dice che, data un’equazione, se cambio segno a tutti i suoi termini, ottengo un’equazione equivalente.
Cosa afferma il principio di equivalenza?
Quando una Disequazione è determinata?
Analogamente a un’equazione anche una disequazione può essere determinata, cioè esiste un intervallo di valori dell’incognita x che la rendono vera, impossibile, cioè non esiste alcun valore di x che la renda vera o sempre verificata, cioè qualsiasi valore sostituisci all’incognita x la disequazione è sempre verificata …