Sommario
- 1 A quale ordine religioso appartiene Gertrude?
- 2 Come giudica Manzoni Gertrude?
- 3 Perché alla fine Gertrude cede alla volontà paterna e si fa monaca?
- 4 Chi è Gertrude e qual è la sua storia?
- 5 Quali sono le colpe che il Manzoni rimprovera a Gertrude?
- 6 Quali sono le colpe di Gertrude?
- 7 In che modo il padre costringe Gertrude a farsi monaca?
- 8 Che fine fa la monaca di Monza nei Promessi Sposi?
A quale ordine religioso appartiene Gertrude?
XXXVII – Gertrude, “caduta in sospetto d’atrocissimi fatti, era stata, per ordine del cardinale, trasportata in un monastero di Milano; che lì, dopo molto infuriare e dibattersi, s’era ravveduta, s’era accusata; e che la sua vita attuale era supplizio volontario tale, che nessuno, a meno di non togliergliela, ne …
Come giudica Manzoni Gertrude?
Gertrude è piuttosto debole, paurosa, come Don Abbondio, tenuta sotto scacco da chi è più forte di lei. Il Manzoni prova per lei pietà, un’umana compassione; quasi come per consolarla, non di rado le si rivolge con diminutivi e aggettivi: “Gertrudina”, “la poveretta”, “l’innocentina”, “la sventurata”.
Perché Gertrude e vittima?
Gertrude è presentata come la vittima in un mondo sociale spietato, quello stesso mondo che impedisce il matrimononio tra Renzo e Lucia o che induce Lodovico al delitto. La fede a cui sarebbe chiamata non è quella eroica di padre Cristoforo, ma quella che spinge Lucia a sopportare il male.
Perché alla fine Gertrude cede alla volontà paterna e si fa monaca?
Gertrude diventa monaca per la prepotente imposizione del padre e per l’impotente abdicazione propria, rimasta irrevocabilmente chiusa nel monastero, non è capace di trovare una soluzione positiva al problema della propria vita, no sa trovare il mezzo, come dice Manzoni, per “arrivar lietamente a un lieto fine”.
Chi è Gertrude e qual è la sua storia?
Gertrude, la monaca di Monza. È la monaca del convento di Monza dove si rifugiano Agnese e Lucia in seguito alla fuga dal paese e al fallito tentativo di rapire la giovane da parte di don Rodrigo: detta anche la “Signora”, viene introdotta nel cap.
Che atteggiamento ha Manzoni nei confronti di Gertrude?
In un primo momento Manzoni compatisce il suo personaggio, poiché è vittima di un male né voluto né cercato: nell’affermare che Gertrude è “un’infelice”, l’autore esprime non solo un giudizio morale sulle tragedie e sulle colpe del suo personaggio, ma prima di tutto sottolinea che è un creatura di cui si prova pietà.
Quali sono le colpe che il Manzoni rimprovera a Gertrude?
Fin da piccola veniva trattata bene e le venivano dati come giochi bambole e santini vestiti da monaca. Inoltre veniva rimproverata per alcune monellerie di tutti i tipi ricordandole sempre che un domani sarebbe stata trattata con tutto il rispetto e che avrebbe goduto di ampi poteri visto la famiglia da cui proveniva.
Quali sono le colpe di Gertrude?
Quali sono le colpe che il Manzoni rimprovera a Gertrude? Imprigionata nella stanza dal padre ella rimugina pensieri negativi e di rabbia nei confronti della carceriera e di chiunque non gli rivolgesse la parola dal disprezzo. In pratica il suo carattere non è cambiato molto da quando era bambina.
Quali sono i vizi di Gertrude?
Il padre esercita su di lei una lunga, tortuosa coercizione fin dall’infanzia della piccola, tanto che la storia prende l’aspetto di un “romanzo di formazione al negativo” che porta con sé tre elementi di malvagità: la violenza, l’ipocrisia e la lusinga. Questa è forse la peggiore e sicuramente la più subdola.
In che modo il padre costringe Gertrude a farsi monaca?
Spiegazione de La Monaca di Monza Il padre di Gertrude voleva a tutti i costi lasciare tutta la sua eredità al primogenito; l’ unico modo per poterlo fare era far in modo che Gertrude intraprenda la carriera ecclesiastica. Fin da quando é molto piccola viene educata al fine di farsi monaca.
Che fine fa la monaca di Monza nei Promessi Sposi?
Il 15 novembre del 1607, dopo l’arresto a Monza, suor Virginia de Leyva venne trasferita a Milano nel monastero delle benedettine di Sant’Ulderico, dette monache del Bocchetto. Il processo a suo carico si concluse il 17 ottobre 1608 con la condanna alla reclusione a vita in una cella murata.
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