Sommario
- 1 Che cosa si intende con il termine shelf life?
- 2 Come prolungare la shelf life?
- 3 A cosa servono le tecniche di conservazione?
- 4 Come conservare prodotti da forno?
- 5 Chi ha la responsabilità di definire la shelf-life di un prodotto alimentare?
- 6 Quali sono le tecniche di conservazione dei cibi ad alte e basse temperature?
Che cosa si intende con il termine shelf life?
Il termine shelf-life significa letteralmente “vita di scaffale” e nell’ambito della sicurezza alimentare viene utilizzato per indicare la vita commerciale del prodotto, ovvero il periodo di tempo che intercorre fra la produzione e il consumo dell’alimento senza che ci siano rischi per la salute del consumatore.
Come prolungare la shelf life?
Per prolungare la shelf life di un alimento bisogna agire su una o più di queste 4 variabili:
- Modificando gli ingredienti e le proprietà intrinseche del prodotto;
- Attuando delle variazioni nel processo;
- Cambiando il packaging;
- Intervenendo sulle variabili ambientali.
A cosa servono le tecniche di conservazione?
Lo scopo della conservazione degli alimenti è quello di mantenere inalterate proprietà chimiche, fisiche e organolettiche, evitandone il deperimento e garantendo a pieno la sicurezza dei consumatori.
Chi ha la responsabilità di definire la shelf life di un prodotto alimentare?
Il produttore ha la responsabilità di definire la durata della shelf-life, anche con prove di laboratorio, per individuare dopo quanto tempo il prodotto non può essere commercializzato. La durata della shelf-life è indicata sulla confezione con la data di scadenza o con il termine minimo di conservazione (tmc).
Come si determina la shelf life di un prodotto?
Come si calcola la shelf-life
- analisi microbiologiche di laboratorio, per valutare la presenza e la quantità di microrganismi patogeni nell’alimento.
- parametri chimico-fisici per valutare l’attività dell’acqua o il pH.
- prove sensoriali – o test organolettici – per verificare sapore, odore, colore e aspetto dell’alimento.
Come conservare prodotti da forno?
In frigo, sempre nel suo sacchetto, rimane morbido per due massimo tre giorni ma diventa elastico quindi conviene passarlo in forno prima del suo utilizzo, nel freezer lo si può mantenere negli appositi sacchetti a chiusura ermetica.
Chi ha la responsabilità di definire la shelf-life di un prodotto alimentare?
Quali sono le tecniche di conservazione dei cibi ad alte e basse temperature?
Metodi fisici di conservazione Comprendono: a) le basse temperature: – refrigerazione: +4°C; – congelamento: sotto zero; – surgelazione o congelamento rapi- do (in meno di 4 ore). b) le alte temperature – pastorizzazione: da + 65°C a + 85°C; – bollitura: + 100°C; – sterilizzazione: +121°C.
Per cosa sono necessarie le tecniche di conservazione del prodotto?
La conservazione tende principalmente sia ad evitare la proliferazione di batteri, funghi, muffe e altri microorganismi che, all’interno dei cibi, tendono a produrre sostanze di scarto tossiche per l’uomo, che a ritardare l’ossidazione dei lipidi, responsabile del fenomeno dell’irrancidimento.
Come determinare la shelf life di un alimento?
Presupposti fondamentali per lo studio di shelf life sono la conoscenza della ricetta e del processo produttivo, delle interazioni tra i parametri chimico-fisici e microbiologici, nonché delle tecnologie utilizzate per realizzare il prodotto.