Sommario
Che cosa si intende per purismo?
In ambito linguistico e letterario, con purismo si intende ogni dottrina e atteggiamento critico-normativo, a carattere tradizionalista, che rifiuta e condanna con intransigenza ➔ neologismi, tecnicismi, ➔ forestierismi e ogni tipo di apporto da altre lingue o dialetti, per salvaguardare la fisionomia lessicale.
A quale tipo di lingua Guarda il purismo ottocentesco?
Per Purismo, in particolare, si indica quel movimento che si sviluppò in Italia nella prima metà del XIX secolo proponendo il ritorno all’uso della lingua italiana dell’aureo Trecento.
Che lingua usavano gli illuministi?
Il Settecento fu il secolo dell’Illuminismo. In questo periodo in Italia si usavano il latino, l’italiano, il francese e i vari dialetti. La lingua italiana presenta molte parole provenienti da altri popoli, sono i cosiddetti “prestiti linguistici” che si dividono in “prestiti integrati” e “prestiti non integrati”.
Quale forma di Stato venne proposta dagli illuministi?
Fu il primo paese a creare una monarchia assoluta, in cui gli spazi di libertà erano molto ristretti. Intanto però, grazie alla ricchezza dello stato, si era formata una classe media di borghesia che si opponeva al regime e si ispirava al modello inglese. Da qui nacque il carattere polemico tipico degli illuministi.
Chi sono i principali pensatori illuministi?
Furono illuministi Pietro Verri, Cesare Beccaria e Mario Pagano in Italia, Wolff, Lessing, Kant in Germania, Benjamin Franklin e Thomas Jefferson nelle colonie americane, Montesquieu, Voltaire e Rousseau in Francia.
Quali di questi erano principi promossi dagli illuministi?
L’Illuminismo coi suoi valori di libertà, uguaglianza, fratellanza e tolleranza, assieme a tutto il bene che ne è conseguito, è il dono culturale più grande che l’Europa abbia fatto al mondo: a noi l’onore e l’onere di mantenere ardente questa fiaccola e di metterla in pratica nella vita di tutti i giorni.