Sommario
Che significa fallimento pilotato?
Si parla di fallimento pilotato quando una società (nella fattispecie sportiva) presenta spontaneamente istanza di fallimento preso il tribunale di competenza. Una mossa che forse sarebbe l’unico modo di salvare il salvabile, ossia il titolo sportivo, che finirebbe all’asta.
Come si apre il processo di dichiarazione di fallimento?
Il processo volto alla dichiarazione di fallimento si apre con ricorso davanti al tribunale competente: quello dove ha sede principale l’impresa (articolo 9 della legge fallimentare). La legge fallimentare tuttavia è stata riformata lo scorso anno ad opera del decreto legislativo n. 14/2019, non ancora entrato in vigore.
Quali sono i presupposti soggettivi del fallimento?
I presupposti soggettivi del fallimento: essere imprenditore commerciale. Il primo articolo della legge fallimentare individua i presupposti soggettivi: chi può fallire. Sono soggetti alla procedura fallimentare gli imprenditori commerciali, fatti salvi gli genti pubblici.
Qual è l’articolo 6 della legge fallimentare?
A stabilirlo è l’articolo 6 della legge fallimentare. Il pubblico ministero può proporre istanza di fallimento nei soli casi previsti dall’articolo 7 della legge in esame: allo scopo di esercitare l’azione penale nell’ambito di un procedimento penale; nell’ambito di un procedimento civile quando a rilevarla e segnalarla è il giudice.
Cosa succede dopo dichiarazione di fallimento?
Il principale effetto derivante dalla dichiarazione di fallimento nei confronti dei creditori, consiste nell’ottenere, quasi sempre in parità con gli altri creditori, il pagamento delle somme dovute nei limiti del patrimonio residuo dell’impresa.
Cosa fare per cancellare un fallimento?
Il richiedente deve compilare e firmare il modello NP3C. Se l’interessato non può presentare personalmente la richiesta di cancellazione del fallimento deve compilare e firmare anche una delega PRA. Il delegato deve presentarsi con documento di identità non scaduto e una fotocopia completa del documento.
Quanto costa un curatore fallimentare?
Al curatore non spetta un vero e proprio stipendio, ma un compenso che tiene conto dell’entità del lavoro prestato e dei risultati conseguiti. Il compenso è determinato e liquidato dal giudice caso per caso, e comunque non può essere inferiore a 811,35 euro, salvo in caso di decadenza dalla funzione.
Come ripartire dopo un fallimento?
- Prendi un bel respiro.
- Esprimi ciò che senti.
- Ridefinisci il fallimento.
- Ricordati che il fallimento è una cosa temporanea.
- Ricordati che non puoi sempre fare tutto perfettamente.
- Pensa positivo e ricomincia.
- Cambia metodo.
- Fai il primo passo per ricominciare.