Chi controlla il Green pass al datore di lavoro?
A carico del datore di lavoro i controlli sulla persistente validità del green pass Covid, che va revocato in caso di contagio successivo.
Chi controlla il Green pass dei datori di lavoro?
Il lavoratore può consegnare al proprio datore di lavoro copia del green pass venendo esonerato, per tutta la durata della relativa validità, dai controlli da parte del datore di lavoro. Lo prevede la legge di conversione del D.L. n.
Il datore di lavoro può delegare il controllo dei Green Pass con una specifica delega scritta. È preferibile nominare almeno due delegati per ogni unità produttiva, in modo tale che venga sempre assicurata l’attività di verifica e controllo dei Green Pass anche in caso di assenza di un delegato.
Cosa rischia il datore di lavoro senza Green pass?
Il datore di lavoro che non controlla il Super Green Pass del dipendente il decreto prevede una multa da 400 a 1.000 euro. Ma multe sono previste anche per tutti coloro che accedono senza Green Pass ai servizi e alle attività in cui è obbligatorio averlo. Anche in questo caso si parla di sanzioni da 400 a 1.000 euro.
Come funziona il rimborso Km?
Ad esempio, poniamo caso che un dipendente effettui una trasferta di 400 chilometri utilizzando una Ford Fiesta Plus 1.5 TDCi 85 CV (gasolio fuori produzione). In base alle tariffe ACI 2021, la tariffa chilometrica di questo modello è di 0,3297. Il calcolo che quindi bisogna fare è: 0,3297 x 400 = 131,88 euro.
Come funziona il rimborso chilometrico?
Il rimborso chilometrico comprende due tipi di spese, quelle proporzionali e quelle non proporzionali. Le spese proporzionali sono quelle spese, dirette o indirette, sostenute dal dipendente che aumentano con l’aumentare del tragitto percorso. Un esempio pratico ne sono il carburante, l’usura del veicolo e delle gomme.