Sommario
- 1 Chi ha il diritto di asilo?
- 2 Cosa indichiamo per diritto di asilo Chi lo può richiedere in Italia?
- 3 Che differenza c’è tra diritto d’asilo e status di rifugiato?
- 4 In quale caso un cittadino straniero può chiedere asilo politico in Italia?
- 5 Quale convenzione dell’Unione europea si occupa del tema del diritto di asilo?
- 6 Quali sono le principali direttive in materia di asilo attualmente vigenti?
- 7 Qual è la disciplina del diritto d’asilo?
- 8 Quando venne ribadito il diritto d’asilo?
- 9 Quando si perde lo status di rifugiato?
Chi ha il diritto di asilo?
“Lo straniero, al quale sia impedito nel suo Paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione Italiana, ha il diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge”. Parole dell’articolo 10 della Costituzione italiana.
Cosa indichiamo per diritto di asilo Chi lo può richiedere in Italia?
In Italia il diritto di asilo è garantito dall’art. 10, comma 3 della Costituzione: «Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge.»
Chi può richiedere l’asilo politico?
Il diritto d’asilo, più nel dettaglio, viene riconosciuto alle persone che, nel proprio Paese d’origine, hanno subìto o rischiano di subire torture fisiche o psicologiche o pene ingiuste per motivi di razza, religione, appartenenza a un gruppo sociale o politico.
Quali sono le norme dell’unione europea sul diritto d’asilo?
Il diritto di asilo è garantito nel rispetto delle norme stabilite dalla convenzione di Ginevra del 28 luglio 1951 e dal protocollo del 31 gennaio 1967, relativi allo status dei rifugiati, e a norma del trattato sull’Unione europea e del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (in appresso denominati “i trattati …
Che differenza c’è tra diritto d’asilo e status di rifugiato?
L’istituto del diritto di asilo non coincide con quello del riconoscimento dello status di rifugiato, per il quale non è sufficiente che nel Paese di origine siano generalmente conculcate le libertà fondamentali, ma il singolo richiedente deve aver subito, o avere il fondato timore di poter subire, specifici atti di …
In quale caso un cittadino straniero può chiedere asilo politico in Italia?
La nostra Costituzione lo prevede all’art. 10 comma 3, dove sancisce che: “lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge”.
Cosa comporta lo status di rifugiato?
Che cos’è lo status di rifugiato Si tratta di una forma di protezione internazionale che permette di tutelare gli individui oggetto di persecuzioni dirette e personali per motivi di razza, religione, nazionalità, opinioni politiche o per l’appartenenza a determinati gruppi sociali.
Quando si può chiedere l’asilo politico?
1) Puoi chiedere asilo se stai scappando da guerre, persecuzioni per motivi di carattere politico, etnico o religioso, da trattamenti inumani e degradanti, dalla tortura. Se la tua vita non è sicura nel tuo paese. Puoi chiedere asilo facendo domanda alla polizia di frontiera oppure in questura.
Quale convenzione dell’Unione europea si occupa del tema del diritto di asilo?
L’asilo è un diritto fondamentale che viene concesso alle persone che soddisfano i criteri stabiliti dalla Convenzione di Ginevra del 1951 relativa allo status dei rifugiati. Il diritto di asilo è garantito dall’articolo 18 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.
Quali sono le principali direttive in materia di asilo attualmente vigenti?
Il sistema di accoglienza dei migranti nel territorio italiano è disciplinato dal decreto legislativo n. 142/2015, adottato in attuazione delle direttive europee 2013/32/UE e 2013/33/UE.
Quali sono le domande di asilo in Italia?
Secondo l’UNHCR, le domande di asilo presentate in Italia nel 2008 sono state 30.324, e i principali paesi di origine dei richiedenti asilo sono stati, nell’ordine, la Nigeria con 5.333 domande, la Somalia con 4.473 domande, l’Eritrea con 2.739 domande, l’Afghanistan con 2.500 domande e la Costa d’Avorio con 1.844 domande.
Qual è il diritto d’asilo francese?
Il moderno diritto d’asilo francese è riconosciuto dalla Costituzione del 1958, laddove rinvia al paragrafo 4 del preambolo della Costituzione del 1946 (che incorporava parti della Costituzione del 1793 che garantivano il diritto di asilo a “chiunque fosse perseguitato a causa della sua azione per la libertà” e che non è in grado di ottenere
Qual è la disciplina del diritto d’asilo?
In Italia, la disciplina del diritto d’asilo è contenuta nell’ articolo 10 della Costituzione che lo concede a tutti gli individui che subiscono la negazione dei diritti politici.
Quando venne ribadito il diritto d’asilo?
Il diritto d’asilo venne spesso ribadito ed esteso durante l’Impero romano, in particolare durante i regni di Traiano, Augusto, Adriano e Antonino e Marco Aurelio. Ad esempio quest’ultimo ribadì il concetto di diritto di asilo anche per gli schiavi fuggitivi che potevano rifugiarsi presso qualsiasi tempio o statua dell’imperatore.
Che cosa si intende per asilo politico?
Istituto che consiste nella protezione accordata da uno Stato a individui che intendono sottrarsi nello Stato di origine a persecuzioni fondate su ragioni di razza, religione, nazionalità, di appartenenza a un particolare gruppo sociale o di opinioni politiche.
Per cosa si chiede asilo politico?
Alle persone che nel proprio Paese d’origine hanno subìto o rischiano di subire persecuzioni (come torture fisiche o psicologiche, o pene ingiuste) per motivi di razza, religione, appartenenza a un gruppo sociale o politico.
Quando si perde lo status di rifugiato?
1 – C paragrafo 5 prevede che una persona cessa di essere riconosciuta come rifugiato qualora, essendo venute meno le circostanze in seguito alle quali è stata riconosciuta come rifugiato, non può continuare a rifiutare di avvalersi della protezione del paese di cui ha la cittadinanza.