Chi ha scritto i commentari?
Gaio Giulio Cesare
I Commentarii (nella forma singolare Commentarius) sono un gruppo di opere che la filologia attesta al generale e politico Gaio Giulio Cesare durante le sue campagne militari.
Cosa vuol dire Commentarii?
di commentari «commentare»]. – 1. Scritto o memoria storica in cui l’autore narra vicende e fatti cui prese parte: i C. di Giulio Cesare (le due opere «De bello gallico» e «De bello civili»).
Quale giudizio esprime Cicerone sui commentari di Cesare?
A giudizio di Cicerone gli appunti di Cesare stilisticamente sono così pregevoli che non richiedono un’ulteriore rielaborazione. Quindi, sono ben più che degli appunti e dei promemoria per lo storico vero e proprio dato che possiedono le doti formali tipiche della grande Historia.
Cosa sono i Commentarii ei fasti?
I commentarii (forma nominativo plurale del sostantivo latino “commentarius, i”, traslitterato in italiano «commentario») sono degli scritti attraverso i quali, dalla fine del II secolo a.C., venivano narrate le proprie gesta da parte di chi aveva compiuto imprese ritenute memorabili come pretori, censori, consoli.
Quale giudizio diede Cicerone dei Commentarii de bello gallico di Cesare?
Cicerone definisce i commentari di Cesare “nudi, recti et venusti” nudi, essenziali e pieni di grazia. Cesare deve inoltre dare l’impressione che la sua non sia un’opera letteraria, per non togliere ad essa credibilità. L’inizio di entrambe le opere è dunque in medias res / ex abrupto, cioè senza preambolo.
A quale genere letterario si possono accostare i commentari di Giulio Cesare?
Il termine commentarii significava propriamente “appunti, promemoria”. Indicava un genere letterario minore, una narrazione intesa come una spoglia registrazione di notizie personali, di dati destinati a essere in seguito rielaborati da altri nella forma più completa e artistica, propria del genere storiografico.
Cosa pensa Cesare dei Belgi?
Gaio Giulio Cesare nel suo De bello Gallico dice: «La Gallia è, nel suo complesso, divisa in tre parti: la prima la abitano i Belgi, l’altra gli Aquitani, la terza quelli che nella loro lingua prendono il nome di Celti, nella nostra, di Galli. I tre popoli differiscono tra loro per lingua, istituzioni e leggi.