Chi ha scritto soldato?
Giuseppe Ungaretti
Soldati è una poesia di Giuseppe Ungaretti, inserita nell’opera Allegria di naufragi e nelle successive edizioni intitolate L’allegria (nella sezione Girovago).
Perché Ungaretti intitola la poesia Soldati?
Soldati di Ungaretti è stata scritta durante la guerra nel 1918. E’ costruita su un paragone tra le foglie e i soldati, che sugli alberi, intesi come trincee, combattono. Esse sono: angoscia, precarietà, che accompagna i soldati al fronte nemico.
Chi ha scritto la poesia si sta come d’autunno sugli alberi le foglie?
Ungaretti
Sempre l’Ungaretti di Soldati (che non si può citare se non per esteso: “Si sta come / d’autunno / sugli alberi / le foglie). (E, a voler proseguire con l’ancillosa, caparbia testardaggine della filologia sottotitolata, si potrebbe aggiungere di pugno del poeta “Bosco di Courton luglio 1918”).
Qual è la similitudine nella poesia soldati di Giuseppe Ungaretti?
Questa poesia è stata scritta quasi alla fine della guerra: è brevissima e interamente basata su una similitudine. Dice che noi tutti siamo come le foglie che stanno sugli alberi in autunno. Cadiamo come le foglie dagli alberi d’autunno noi soldati, fermati da una scheggia, da un proiettile.
Cosa esprime il titolo della raccolta L’Allegria di cui fa parte la poesia soldati?
Il titolo porta all’idea di un’esultanza che si presenta nei momenti più terribili del conflitto contro la morte ma che incitano il poeta a continuare il viaggio con maggiore ottimismo.
Quali sono i modelli poetici di Ungaretti?
Ungaretti è oggi considerato uno dei più grandi poeti contemporanei. Egli è il creatore di un linguaggio poetico nuovo, aderente meglio al sentimento del poeta. L’utilizzo dell’endecasillabo e del settenario da un connotato preciso alla sua posizione che è quella di un “classicismo moderno”.
Chi ha scritto come le foglie?
Come le foglie è una poesia del poeta greco Mimnermo, in distici elegiaci, giuntaci, probabilmente integra, tramite l’Antologia di Stobeo. In questo testo il poeta si sofferma nuovamente sul discorso di antitesi tra i divertimenti della giovinezza e l’incombenza triste della vecchiaia.