Sommario
- 1 Chi paga dopo i 180 giorni di malattia?
- 2 Quanti giorni di malattia posso fare prima di essere licenziato?
- 3 Quanti giorni di malattia può dare un medico?
- 4 Come funziona la malattia in caso di ricovero ospedaliero?
- 5 Quando si è in malattia maturano le ferie?
- 6 Perché i primi tre giorni di malattia non vengono pagati?
- 7 Come può essere licenziato il dipendente durante la malattia?
- 8 Cosa prevede il licenziamento del dipendente malato?
Chi paga dopo i 180 giorni di malattia?
– dal 21° al 180° giorno della stessa malattia l’indennità pagata dall’INPS sale a 2/3, e cioè al 66,66% della retribuzione. Per il calcolo dell’indennità si fa riferimento alla retribuzione media giornaliera del mese precedente, comprensivo del rateo di tredicesima.
Quanti giorni di malattia posso fare prima di essere licenziato?
È quasi sempre la contrattazione collettiva a stabilire la durata del periodo di comporto; la legge lo fa soltanto per gli impiegati, fissandola a 3 mesi se l’anzianità di servizio è inferiore a 10 anni, e a 6 mesi se invece tale anzianità è superiore a 10 anni.
Cosa si matura in malattia?
Nelle assenze per malattia (entro i limiti del periodo di conservazione del posto), ma anche per maternità ed infortunio, matura regolarmente il diritto alla quota di tredicesima: bisogna però detrarre le eventuali maggiorazioni corrispondenti ai ratei che risultano a carico degli Istituti assicuratori, cioè dell’Inps …
Quanti giorni di malattia può dare un medico?
Per i lavoratori con contratto a tempo indeterminato sono consentiti un massimo di giorni 180 complessivi in un anno solare.
Come funziona la malattia in caso di ricovero ospedaliero?
Per i lavoratori dipendenti, dal primo al terzo giorno di malattia o ricovero non è prevista alcuna diaria. Dal 4° al 20° giorno, il contributo è pari al 50% della retribuzione media giornaliera; dal 21° al 180° giorno il 66,66% della retribuzione media giornaliera.
Quanti giorni di malattia si possono fare in tre anni?
I lavoratori statali assunti a tempo indeterminato possono assentarsi dal lavoro per malattia per un totale tre anni (36 mesi). Tale limite temporale, detto “periodo di comporto” si suddivide in: Page 2 Per i dipendenti pubblici il periodo di comporto é pari a 18 mesi (in cui spetta una retribuzione variabile).
Quando si è in malattia maturano le ferie?
Inoltre smettono di maturare i giorni di ferie per i lavoratori in malattia una volta superato il comporto, ovvero il periodo di tempo concesso al dipendente per assentarsi dal lavoro senza rischiare il licenziamento. Infine non vengono maturate le ferie per quei periodi di cassa integrazione a zero ore.
Perché i primi tre giorni di malattia non vengono pagati?
I primi tre giorni di malattia non vengono indennizzati dall’INPS. Tuttavia, la generalità dei contratti collettivi pone la retribuzione a carico del datore di lavoro, in misura pari al 100%. Di conseguenza, il dipendente non subirà alcuna diminuzione del compenso.
Come prolungare il certificato di malattia?
Se al termine del periodo di malattia indicato sul certificato inviato dal medico a datore di lavoro e Inps il lavoratore non fosse ancora guarito, è necessario farsi fare un altro certificato medico di malattia per attestare il prolungamento dello stato di malattia.
Come può essere licenziato il dipendente durante la malattia?
Durante la malattia, il dipendente può essere licenziato per giustificato motivo oggettivo dovuto a una sopravvenuta infermità permanente (o di cui non è determinata né determinabile la guarigione) sorta per ragioni che non dipendono dalle condizioni lavorative, tale da comportare l’inidoneità (anche parziale) alle mansioni assegnategli.
Cosa prevede il licenziamento del dipendente malato?
Il divieto di licenziamento del dipendente malato. La legge stabilisce il diritto del dipendente ad assentarsi dal lavoro per tutto il tempo in cui è malato ed in quello necessario alla convalescenza. Durante tale periodo ha comunque diritto allo stipendio che, seppur anticipato dal datore di lavoro, viene da questo recuperato tramite l’Inps.
Qual è possibile il licenziamento per giusta causa del dipendente?
Oltre al superamento del periodo di comporto, la giurisprudenza ha riconosciuto possibile il licenziamento per giusta causa del dipendente in malattia quando questi, durante la malattia stessa, ha commesso condotte illecite, tanto gravi da ledere il rapporto di fiducia.