Chi sta in giudizio per il condominio?
L’amministratore è rappresentante legale dei condòmini e può agire in giudizio autonomamente (cioè senza autorizzazione del condominio) laddove la legge gli conferisce tale potere.
Quale limite incontra l’amministratore in relazione alla legittimazione passiva?
Sulla base di un primo orientamento, l’amministratore non necessita dell’autorizzazione dell’assemblea per resistere nel giudizio e per proporre le impugnazioni che si rendano necessarie. L’amministratore è titolare di una rappresentanza processuale passiva generale che non incontra limiti, posto che l’art. 1131 cod.
Come può essere nominato il consiglio di condominio?
Il consiglio di condominio può essere nominato in qualsiasi edificio, indipendentemente dal numero di appartamenti. Se, però, gli appartamenti sono dodici o più di dodici i membri del consiglio devono essere almeno 3. Questa previsione comporta che in un condominio con meno di dodici unità il consigliere può anche essere un solo soggetto.
Quali sono i compiti del consiglio condominiale?
I compiti del Consiglio, inoltre, nell’attività di collaborazione della gestione condominiale potranno spingersi anche nella richiesta di convocazione dell’assemblea per approfondire eventuali questioni non esaminate o emerse successivamente, il tutto nell’esclusivo interesse dell’intero condominio.
Quali sono i poteri del Consiglio di condominio?
Consiglieri: poteri consultivi o di controllo, ma mai decisionali. Il consiglio non può sostituirsi né all’assemblea né all’amministratore. A norma del Codice civile, l’assemblea può nominare, oltre all’amministratore, un consiglio di condominio composto da almeno tre condomini negli edifici con non meno di dodici appartamenti.
Come si nomina il consigliere di condominio?
Il consigliere di condominio può essere previsto anche nel regolamento di condominio. Come si nomina il consiglio di condominio. La nomina dei consiglieri viene fatta dall’assemblea. La legge non dice quali sono i quorum per la nomina dei consiglieri; si può ritenere pertanto che sia sufficiente la maggioranza dei presenti.