Sommario
Come affrontare la celiachia?
L’unica soluzione ad oggi è quella di seguire per sempre una dieta priva di glutine, in modo da consentire la rigenerazione della mucosa intestinale in modo che la stessa possa riprendere ad assorbire tutti i nutrienti presenti nel cibo ingerito.
Cosa devono mangiare i celiaci?
Ecco alcuni alimenti che i celiaci possono mangiare tranquillamente:
- cereali e farine senza glutine: il mais, il riso, il miglio, il sorgo, la manioca, e panificati con le farine di questi cereali, sia pane che pasta, torte e biscotti.
- vanno bene il miele e lo zucchero, sia bianco semolato che di canna e integrale.
Cosa vuol dire essere celiaco?
La celiachia è una malattia infiammatoria permanente dell’intestino scatenata dal consumo di alimenti contenenti glutine (leggi la Bufala), in soggetti geneticamente predisposti (Video). Il glutine può causare un’ampia varietà di disturbi (sintomi), anche di gravità variabile.
Quali sono i sintomi della celiachia?
La celiachia è una malattia infiammatoria permanente dell’intestino scatenata dal consumo di alimenti contenenti glutine (leggi la Bufala), in soggetti geneticamente predisposti (Video). Il glutine può causare un’ampia varietà di disturbi (sintomi), anche di gravità variabile. Nella forma classica, i più frequenti sono: diarrea.
Cosa si tratta di celiachia refrattaria?
Celiachia refrattaria. Si tratta di una forma rara di celiachia (meno del 1% di tutti i casi di celiachia dell’adulto) in cui i disturbi (sintomi) continuano a persistere anche dopo il passaggio a una dieta senza glutine.
Come è associata la malattia celiaca?
La ricerca scientifica dimostra come la malattia celiaca sia fortemente associata a diversi alleli (variazioni normali) dei geni che interessano, soprattutto, i gruppi denominati HLA-DQ, responsabili dello sviluppo del sistema immunitario e trasmissibili ai discendenti.
Come si attiva il glutine nei soggetti celiaci?
Nei soggetti celiaci il glutine attiva il sistema immunitario che riconosce come dannose alcune molecole dell’intestino e reagisce contro di esse provocando danni, infiammazione e l’appiattimento dei villi. Si determinano, così, i disturbi della malattia celiaca.