Sommario
Come capire se la pasta è cruda?
Richiede di tirare fuori dalla pentola un pezzo di pasta, ma non di assaggiarlo, bensì semplicemente di farlo cadere nel piatto da una certa altezza. Se toccando il piatto produce un leggerissimo schiocco, è ancora cruda.
Come capire se la pasta cruda è andata a male?
Se la pasta ti sembra umida o ha della muffa, è andata a male. Come sempre quando si tratta di cibo, affidati quindi per prima cosa al buonsenso e ai tuoi cinque sensi: se noti qualcosa di insolito, come della “segatura” di pasta in quantità eccessive, della muffa o altre cose strane, evita di mangiarla.
Cosa succede se si mangia la pasta troppo cotta?
La pasta scotta tende a formare nel tubo digerente un impasto colloso che non consente una corretta digestione. Una cottura troppo lunga della pasta provoca il rilascio dell’amido nell’acqua di cottura e una perdita di proprietà nutrizionali”. Morale della favola: la pasta non deve essere né cruda, né scotta.
Come vedere se la pasta e buona?
A prima vista, cruda, la pasta deve presentare colore giallo ambrato omogeneo, senza puntini chiari o scuri; se l’essiccamento non è stato condotto nel modo corretto, sulla pasta si possono notare sostanze color rosso bruno, che penalizzano la cottura.
Come giudicare la pasta?
Qualità “a prima vista” – Se la pasta è di qualità si può giudicare anche quando è cruda: dal colore giallo ambrato omogeneo, senza puntini chiari o scuri e dal suono secco che sprigiona quando la si spezza.
Quanto dura la pasta cruda?
La pasta fresca cruda sottovuoto dura dai 10 ai 12 giorni, mentre la pasta fresca all’uovo dura un po’ meno, appena 8-9 giorni. Se si vuole dilatare in maniera significativa queste tempistiche, è possibile riporre i sacchetti sottovuoto nel congelatore, in cui possono rimanere anche 4-5 mesi.
Cos’è la pasta scotta?
La pasta scotta, ovvero che risulta molliccia e priva di una certa tenuta, nel tubo digerente tende a formare un impasto colloso che non consente una normale digestione. Tuttavia, una pasta cruda non è digeribile perché non può essere attaccata dagli enzimi digestivi.