Sommario
- 1 Come è fatto il biancospino?
- 2 Come sono i frutti del biancospino?
- 3 Come si prende il biancospino?
- 4 Cosa contiene l’estratto di biancospino?
- 5 Come curare la pianta biancospino?
- 6 Dove si trova la pianta di biancospino?
- 7 Quali sono i frutti di biancospino?
- 8 Come ottenere la riproduzione del biancospino?
Come è fatto il biancospino?
Arbusto e foglie Le forme del biancospino sono due: a piccolo albero o ad arbusto. Altra caratteristica del biancospino è che i giovani rami sono pieni di spine, che crescono alla base dei rametti. Le foglie sono lunghe fino a 4 cm, hanno il picciolo e una forma romboidale con profonde incisioni.
Come sono i frutti del biancospino?
Il biancospino produce frutti rossi commestibili, piccole bacche di forma ovale il cui nocciolo contiene il seme. I frutti maturano tra novembre e dicembre, pronti per le decorazioni natalizie. Il biancospino è una pianta comune nella macchia mediterranea. Per lo più lo si trova alle pendici dei boschi e nelle macchie.
Come si prende il biancospino?
In genere, il biancospino è impiegato sotto forma di estratto secco nebulizzato e titolato in vitexina (minimo 0,7% secondo la Farmacopea italiana) la cui dose è di 500-1.000 milligrammi al giorno da assumere lontano dai pasti per almeno 6 settimane.
Quali sono le bacche di biancospino?
Così come le rose, le bacche di biancospino sono accompagnate da lunghe spine legnose che possono essere piuttosto pericolose se non gestite con cura. Durante i tempi antichi, ogni parte del cespuglio (fiori, bacche, foglie, steli e corteccia) veniva usata come medicinale.
Che cosa ha il biancospino?
Biancospino Il biancospino ha una spiccata attività nei confronti dei disturbi del cuore e dei vasi, specie se di origine nervosa. Riduce i battiti cardiaci accelerati e la pressione arteriosa, previene l’aterosclerosi.
Cosa contiene l’estratto di biancospino?
L’estratto di biancospino contiene essenzialmente flavonoidi come rutina, vicemina, iperoside, orientina, vitexina e quercetina. Troviamo poi gli acidi fenolici: acido citrico, acido malico, acido ossalico, acido palmitico, acido stearico, acido ursolico, acido linoleico, acido succinico, acido clorogenico e acido caffeico.
Come curare la pianta biancospino?
Biancospino, cura La posizione migliore per la pianta è quella soleggiata o semi ombreggiata, l’importante è che il biancospino sia raggiunto dal sole per alcune ore ogni giorno. Per quanto riguarda le annaffiature, queste vanno garantite alla pianta due volte al mese in inverno e due volte a settimana in estate.
Dove si trova la pianta di biancospino?
Biancospino (Crataegus monogyna) Il Biancospino comune, Crataegus Monogyna, è un piccolo arbusto spinoso molto diffuso nel nostro Paese. Pianure, zone collinari e montagne: è una pianta che cresce senza problemi in tutto il territorio peninsulare e sulle isole.
Come coltivare il biancospino in giardino?
Facendo parte della flora spontanea italiana, è facile capire come il biancospino possa venire tranquillamente coltivato in giardino; si tratta di un arbusto completamente rustico, che viene coltivato all’aperto per tutto l’anno anche nelle regioni in cui gli inverni sono molto freddi, con temperature minime notturne inferiori ai -10/-15°C.
Quali sono le caratteristiche del biancospino?
Caratteristiche biancospino. Il biancospino è un arbusto noto all’uomo fin dai tempi antichi. Il suo nome Crataegus deriva dal greco “kratos” che significa “forza” e fa riferimento sia al suo legno (molto robusto e richiesto dai falegnami), sia all’aspetto generale della pianta che, già dal primo sguardo, dà un’impressione di grande resistenza.
Quali sono i frutti di biancospino?
I frutti e le foglie di biancospino contengono molteplici principi attivi, a partire da molti flavonoidi, fino a principi attivi con effetti sedativi, vasodilatatori, cardiotonici, digestivi, ansiolitici. Nella medicina popolare i frutti venivano utilizzati come rimedio contro svariate malattie, dai problemi cardiaci all’insonnia.
Come ottenere la riproduzione del biancospino?
Riproduzione biancospino. La riproduzione del biancospino non è semplice. La talea non sempre riesce e per ottenere una buona riproduzione agamica è bene ricorrere piuttosto alla margotta o all’innesto a corona. A livello casalingo si può invece tentare con la semina. I tempi in ogni caso saranno piuttosto lunghi.